Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (Ansa)
Roma, 22 luglio 2014 - Il giorno dopo le gravidanze annunciate con la fecondazione etereolologa, le polemiche le ispezioni dei Nas parla il ministro della salute Beatrice Lorenzin. "Al momento non mi risultano gravidanze" effettuate con il ricorso alla fecondazione eterologa, "non abbiamo informazioni in tal senso". E' questa la precisazione, netta e senza appello, del ministro Lorenzin dopo che ieri l'associazione Coscioni aveva reso noto di tre gravidanze iniziate grazie alla fecondazione eterologa. Il ministro ha detto che, a suo parere, si tratta di un "tentativo di strumentalizzare una questione molto seria e delicata, che riguarda migliaia di coppie. Nessun centro può effettuare l'eterologa senza autorizzazione della Regione. Il ministero della Salute sta lavorando proprio a questo".
NUOVE REGOLE - "Oggi - ha detto ancora la Lorenzin - si è tenuta l'ultima riunione con i tecnici per la stesura delle linee guida per garantire la fecondazione eterologa in piena sicurezza: le presenteremo il 28 luglio alla Camera'' e ''dopo ci sarà il decreto''. Alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ha quindi annunciato il ministro, ''presenteremo una legge per il recepimento della direttiva Ue'' in materia.
LA REPLICA DI ANTINORI - "La gravidanza con eterologa c'è eccome, e la Lorenzin ha detto che l'ho annunciata solo per farmi promozione: ho dato mandato ai miei legali di querelare il ministro e i Nas", ha però dichiarato all'Agi il ginecologo Severino Antinori. "I Nas sono venuti in clinica - ha spiegato Antinori - e mi hanno chiesto la cartella clinica della paziente. Ma sono matti? C'è il segreto professionale, se gliel'avessi data avrei rischiato la galera. Serve un ordine del giudice, altrimenti non posso dare proprio niente. Ma la cartella c'e' e dimostra chiaramente che la coppia pugliese ha ottenuto una gravidanza. Lorenzin e i Nas dovranno rispondere delle loro calunnie".
ALTRI FRONTI - Da un caso etico all'altro, dalla vicenda della fecondazione eterologa a quella delle staminali. "C'è un problema nel rapporto tra giustizia e scienza, lo abbiamo già affrontato, e dopo che si sarà espresso il comitato potremo serenamente cercare di capire se ci può essere un codice deontologico diverso di rapporto tra scienza e magistratura", ha precisato sempre il ministro Lorenzin riferendosi alla ripresa delle infusioni di staminali agli Spedali civili di Brescia. "Continuiamo ad assistere ad ordinanze, i giudici stanno dando autorizzazioni, peraltro a una persona rinviata a giudizio, per effettuare questo cosiddetto metodo Stamina", ha rilevato il ministro concludendo che solo quando il comitato scientifico si sarà espresso "avremo elementi per legiferare".