{{IMG_SX}}Fermo, 20 marzo 2007 - La stagione di prosa del Teatro dell’Aquila di Fermo, promossa dal Comune di Fermo e dall’Amat, ospiterà sabato 24 e domenica 25 marzo Edipo re, tragedia di Sofocle ritenuta il suo capolavoro, nell’allestimento diretto da Franco Branciaroli (nella foto) e prodotto da Teatri di Marca, Città di Sant’Elpidio a Mare, Sem Servizi e Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.

 

Un grande uomo di teatro come Franco Branciaroli saprà far rivivere con la sua grande maestria la più cupa delle tragedie greche, fra le più note e celebrate della tradizione classica. Si legge nelle note allo spettacolo: “Alla violenza reciproca ovunque diffusa, il mito sostituisce la tremenda trasgressione di un individuo unico, Edipo, identificandolo come il responsabile per eccellenza delle sventure della città. Il suo ruolo è quello di un vero e proprio capro espiatorio umano: un solo colpevole, una sola vittima da sostituire a tutte le vittime potenziali per liberare gli uomini dal male, per guarire la città, per vincere la partita con la paura. E allora, come nel gioco degli scacchi, un pezzo deve essere sacrificato".

 

Franco Branciaroli viene riconosciuto da giovanissimo come uno dei maggiori talenti del teatro italiano. Si è diplomato alla Civica Scuola 'Piccolo Teatro' di Milano. Al Piccolo ha debuttato nell’estate 1970 in La battaglia di Lobowitz di Peter Hacks e ha fatto la prima apparizione significativa diretto da Patrice Chéreau in Toller di Tankred Dorst. Dopo aver incontrato Aldo Trionfo al Teatro Stabile dell’Aquila, dal ‘72 al ‘76 lavora con lui allo Stabile di Torino, interpretando, tra le altre cose, Faust - Marlowe - Burlesque, pastiche di Trionfo e Salveti, in coppia con Carmelo Bene. Con Carmelo Bene è anche Romeo in Romeo e Giulietta ed è Calaf nella Turandot di Virginio Puecher da Gozzi, con Valentina Cortese. Partecipa quindi al Laboratorio di Prato diretto da Luca Ronconi. Lavora con Scaparro e con Squarzina. Mette in scena Synge (Il furfantello dell’Ovest), La vita è sogno di Calderon de la Barca, Peer Gynt e Spettri di Ibsen. Interpreta Confiteor e In exitu di Giovanni Testori guidato dall’autore. Con la regia di Ronconi nel 1990 lavora in Besucher di Botho Strauss e in Féerie - Pantomima per un’altra volta di Celine.

 

Nel frattempo continua il sodalizio Testori. Nel ‘93 realizza la regia di tre spettacoli: Re Lear di Shakespeare, L’Ispettore generale di Gogol’ a quattro mani con Marco Sciaccaluga, I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni per la Compagnia del Teatro dell’Arca. L’interpretazione dei grandi capolavori shakespeariani prosegue con Otello per la regia di Gabriele Lavia. Nel 1996 interpreta Medea di Euripide per la regia di Luca Ronconi, che in un allestimento originalissimo viene presentato per oltre 200 repliche nei maggiori teatri italiani. Nel 1997 affronta Riccardo III diretto da Calenda in scena fino all’aprile 1999. In quello stesso anno interpreta Cos’è l’amore di cui è anche autore e Il malato immaginario di Molière, regia di Lamberto Puggelli. Nel 2000 affronta La vita è sogno di Ronconi e Gesù di Dreyer. Nella stagione 2000/01 è Edipo re di Sofocle, regia di Puggelli. La stagione 2001/02 lo vede impegnato in La Moscheta di Angelo Beolco detto il Ruzante con la regia di Claudio Longhi. Nel 2003 riaffronta In Exitu di Testori. Nel 2004 viene messo in scena sempre da Longhi il suo secondo testo, Lo zio. Nel 2006 è Hamm in Finale di partita di Beckett.

 

Gli attori in scena sono Alex Sassatelli, Leonelli Riccardo, Isabella Carloni, Vincenzo Di Bonaventuta, Giorgio Contigiani, Marco Grossi e Arnaldo Taffi. Il Coro è composto da Gianluca D’ercole, Gianpaolo Valentini, Stefano De Bernardin, Giorgio Montanini, Maurizio Marchegiani, Andrea Baldassarri, Oscar Genovese e Roberto Marchetti. Le scene sono di Eidos e le luci di Paolo De Santi.

 

Biglietti e informazioni (da 12 a 30 euro): biglietteria del Teatro 0734 284295, Amat 071 2072439, www.amat.marche.it <http://www.amat.marche.it/> (vendita on line). Inizio spettacolo sabato ore 21, domenica ore 17.