{{IMG_SX}}Monte Urano (Fermo), 24 gennaio 2008 - Era accusato di violenza sessuale ai danni della figlia 17enne ed finito in carcere in seguito ad un mandato emesso dalla Procura generale della Repubblica di Ancona. Stiamo parlando di G.D.C., un 60enne di Monte Urano che nel 1996 era stato denunciato dalla figlia, allora minorenne, a seguito degli abusi sessuali subiti. Ad occuparsi delle indagini, coordinate dalla Procura di Fermo, erano stati i carabinieri, che avevano minuziosamente raccolto testimonianze ed elementi utili alla ricostruzione della vicenda.


Indagini che erano state determinanti per il rinvio a giudizio dell’uomo e per il conseguente processo di primo grado che, nel 1998, si era concluso con una condanna a cinque anni. C’era stato poi il ricorso alla Corte d’Appello di Ancona, che dopo otto anni si è espressa con la riduzione della pena, accogliendo la richiesta delle attenuanti e condannando G.D.C. a due anni e sei mesi di reclusione.


Nel primo pomeriggio di ieri i carabinieri di Monte Urano hanno tratto in arresto l’uomo, che è stato rinchiuso nel carcere di Fermo. "Il fatto è stato ritenuto di minore gravità – spiega il legale dell’uomo, l’avvocato Andrea Tassi – e quindi la pena ridotta. Noi però avevamo fatto istanza perché venisse scontata con i servizi sociali, ma è stata respinta. A tal proposito abbiamo già presentato ricorso in Cassazione, ma il problema è che prima di un anno non ci sarà alcun pronunciamento e, intanto, il mio assistito resterà in carcere".


L’avvocato Tassi sottolinea come G.D.F. sia sempre stato descritto positivamente da tutti: "Non aveva mai avuto problemi di sorta prima della denuncia di sua figlia e anche i carabinieri hanno presentato una relazione positiva nei sui confronti. In questi anni ha prestato servizio a lungo in un’associazione di volontariato e sulla base di ciò abbiamo fatto un’altra istanza per chiedere nuovamente l’affidamento in prova ai servizi sociali".