Porto Sant'Elpidio, arrestato 26enne con quattro chili di cocaina

La droga è stata trovata occultata in un doppiofondo sotto il portabagagli dell'auto

Cocaina (Foto archivio)

Cocaina (Foto archivio)

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 1 agosto 2015 - L'hanno pedinato in auto fino a sotto casa, poi sono entrati in azione: lo hanno bloccato, perquisito ed arrestato. Il blitz è stato messo a segno dagli uomini della Guardia di Finanza di Verona, coadiuvati da quelli di Fermo, e in manette è finito Oldion Metaj, un albanese incensurato di 26 anni, residente in via Napoli, in zona Faleriense. Il giovane è stato trovato in possesso di quattro chili di cocaina purissima, fatta recapitare in zona per essere immessa sul mercato locale.

La droga è stata trovata occultata in un doppiofondo sotto il portabagagli dell’Opel Astra del 26enne. L’albanese, dopo essere stato condotto nella caserma delle Fiamme Gialle di Fermo per le operazioni di rito, è stato tradotto in carcere a disposizione del sostituto procuratore, Nadia Caruso, che coordina le indagini. Il giovane vive a Porto Sant’Elpidio, a casa del fratello e della moglie, dove abitano anche i figli della coppia. I quattro però sono risultati totalmente estranei all’attività del 26enne. A casa dei coniugi albanesi infatti, nonostante un’attenta perquisizione, non è stato trovato alcun tipo di stupefacente, né attrezzature o materiale per il confezionamento della droga. La cocaina, se rivenduta pura, avrebbe fruttato circa 500mila euro. Spacciata al dettaglio e tagliata avrebbe raddoppiato il valore.

L’OPERAZIONE fa seguito a una più vasta inchiesta del Nucleo di polizia tributaria di Verona, che, a seguito di un’intensa attività info-investigativa, ha ricostruito l’iter di un traffico di cocaina che si muove tra il Veneto e le Marche. La cocaina è stata posta sotto sequestro, ma l’operazione non è finita. Le indagini continuano alla ricerca delle fonti di approvvigionamento del 26enne albanese e per capire a chi fosse destinata la droga. Gli inquirenti sospettano che ci sia una sorta di triangolo del traffico di stupefacenti che si snoda tra l’Albania, il Veneto e le Marche.