Diabete, lo spreco dell'Asur: tremila apparecchi da buttare

Cambiata la ditta per risparmiare sulle strisce di carta, le nuove però sono incompatibili

Ospedale Murri (foto Zeppilli)

Ospedale Murri (foto Zeppilli)

Fermo, 31 ottobre 2014 - Si fanno gli appalti per risparmiare, negli enti pubblici, si cambia e non sempre si finisce per tagliare davvero sui costi. Stavolta succede al servizio diabetologico dell’ospedale Murri, la struttura fornisce un apparecchio ai diabetici, per la misurazione a domicilio dei valori del sangue che consente di vivere una vita il più possibile normale, tenendo sotto controllo la glicemia. Apparecchi che sono stati consegnati neppure da troppo tempo, sono ancora in buono stato, in circolazione ce ne sono ben 3mila. 

Macchinette però che dovranno essere sostituite e buttate, le vecchie (si fa per dire), perché è cambiata la ditta, la stessa che fornisce all’ambulatorio farmaci, presidi, cartelle cliniche per la gestione dei dati dei pazienti. La nuova azienda appaltatrice non ha le stesse strisce di carta che servono per catturare la goccia di sangue, le nuove non sono compatibili con le macchinette vecchie, è tutto da rifare. Per utilizzare strisce nuove che costano meno di quelle vecchie, bisognerà sprecare comunque 3mila apparecchi e comprarne di nuovi. Alla faccia della spending review. 

Gli utenti sono stati avvertiti della sorpresa e c’è chi si chiede se l’austerità vale solo per i cittadini, mentre altrove si può continuare a sprecare. I 3mila diabetici in cura a Fermo sono stati invitati a mettersi in fila per ritirare la nuova fornitura: «Mia madre è anziana e diabetica - racconta un utente - ci è stato comunicato da una infermiera che dovrà cambiare la macchinetta con cui si misura il diabete a casa. Il dispositivo in possesso di mia madre e fornito dall’Asur è in ottime condizioni: praticamente nuova. Anche volendo continuare ad usare quello che ha attualmente, non potrebbe farlo, in quanto non sono più compatibili le striscette cartacee che servono per assorbire la goccia di sangue per poi essere introdotte nel dispositivo per la rilevazione del diabete. A chi giova questa nuova fornitura di ben 3.000 nuove macchinette per la misurazione domestica del diabete? Quale è lo scopo concreto di questo dispendio di denaro pubblico? Qual è il vantaggio per chi è in cura, oltre quello di scomodare persone anziane e fargli fare lunghe file per ritirare i nuovi dispositivi?».