"Blitz a Montegranaro, solo una riunione per la vendita della casa"

La versione dei sei indagati

I carabinieri a Montegranaro

I carabinieri a Montegranaro

Montegranaro (Fermo), 31 luglio 2014 - Le versioni fornite agli inquirenti dai sei fermati durante il presunto summit della Ndrangheta in un casolare di Montegranaro (FOTO), parlano di un appuntamento casuale per la compravendita di un’auto e dell’immobile in cui è stata scoperta la riunione clandestina dai carabinieri. Lo conferma anche l’avvocato Anna Indiveri, legale di un giovane pregiudicato del Maceratese, coinvolto nell’operazione Gustav dell’Antimafia di Ancona e in passato trovato in possesso di un ingente quantitativo di esplosivo.

"Il mio assistito – spiega l’avvocato Indiveri - accompagnato da due amici, un marchigiano ed un torinese, doveva incontrare un croato residente a Torino, perché interessato all'acquisto di un Audi Q7. Il croato ha informato il mio cliente del suo arrivo a Montegranaro per visionare una casa da acquistare e gli ha chiesto di raggiungerlo lì per vedere l’auto e trattare il prezzo. Giunto sul posto ha notato la vettura che voleva acquistare: c’erano il croato, il figlio minorenne, e un uomo dal chiaro accento calabrese. Dopo neanche cinque minuti è sopraggiunta una Fiat Panda dei carabinieri di Montegranaro con dentro due militari, chiamati dal vicino, forse allarmato dalle auto che aveva visto parcheggiate nella casa in vendita. A seguire c’era un’altra macchina dei carabinieri".

L’avvocato Indiveri sottolinea come le persone presenti fossero soltanto sei e che non ci sono stati momenti di panico, né di pericolo: "Alle sei persone perquisite non sono state trovate armi, ma solo una somma di denaro non in misura tale da poter ipotizzare un summit per decisioni su affari illeciti. Poi i sei soggetti sono stati condotti alla caserma di Fermo e qui sono stati prelevati Il dna e le impronte digitali, senza l'assistenza del difensore. Per concludere, di questi sei soggetti, uno era minorenne, uno croato, due marchigiani e un torinese - che nessun collegamento hanno mai avuto, per quanto dagli stessi dichiarato la stessa notte, con la Ndrangheta - e un unico calabrese che a suo dire avrebbe solo precedenti per truffe. Nessun provvedimento è stato emesso, né sono stati fatti sequestri".

Di tutt’altro avviso l’onorevole Lara Ricciatti e il segretario provinciale di Sel, Roberto Vallasciani che parlano della presenza della criminalità organizzata nelle Marche, in particolare nel Fermano, e di come stia assumendo una dimensione che va oltre il semplice allarme: "C’è la tendenza a valutare i tanti episodi criminali a sfondo associativo come eventi isolati, seppur gravi, eppure basta guardare tali episodi nel loro complesso per avere esattamente la misura di quello che sta accadendo nel nostro territorio. Nonostante i tavoli sulla sicurezza promossi dalla Prefettura ed i tanti validi interventi della Procura e delle forze dell’ordine, verso le quali va il nostro vivo apprezzamento, il fenomeno criminale mafioso nelle Marche appare in evoluzione, non solo nel numero degli episodi, ma anche nella qualità e nella capacità di ramificazione in vari settori dell’economia, sia legale che illegale".

A tal proposito l’onorevole Ricciatti ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Alfano. Anche il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Ancona, Vincenzo Macrì, ha sollevato il problema: "Nonostante non si possa parlare di occupazione del territorio da parte delle organizzazioni criminali, assistiamo a infiltrazioni della camorra e delle mafie pugliesi, calabresi e, in parte siciliane. Ma anche a infiltrazioni di mafie ‘nuove’  come quella cinese, romena, nigeriana e dell'Europa dell'Est. Organizzazioni che si occupano di droga, riciclaggio, attività turistiche lungo la costa delle Marche, lavori pubblici". Sul presunto summit di stampo mafioso è stato convocato per oggi in prefettura, il comitato per la sicurezza pubblica, a cui parteciperanno rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e i sindaci del territorio.