Bomba davanti alla chiesa, caccia a Unabomber

Indagini serrate, nessuna pista è esclusa. Attesa per gli esami del Ris FOTO Chiesa transennata

Fermo, bomba davanti alla chiesa: i carabinieri sul posto (Foto Zeppilli)

Fermo, bomba davanti alla chiesa: i carabinieri sul posto (Foto Zeppilli)

Fermo, 24 maggio 2016 – Se tre indizi fanno una prova, quattro ordigni esplosivi davanti alle chiese cosa fanno? Fanno un caso, un caso intricato, che ha messo in subbuglio tutto il Fermano e che sta facendo vivere giorni di angoscia al mondo ecclesiastico. Ormai non ci sono dubbi: c’è un Unabomber in zona, che ha preso di mira le istituzioni religiose di un certo tipo, quelle che ruotano intorno al mondo dell’accoglienza e dell’assistenza ai meno fortunati. 

Questa volta però, contrariamente a quanto accaduto nei tre episodi scorsi, la bomba non è esplosa (foto), lasciando così il corpo del reato nelle mani dei carabinieri, che da mesi ormai sono sulle tracce del misterioso ‘bombarolo’. L’ordigno, dopo essere stato disinnescato dagli artificieri, è finito nelle mani degli specialisti del Ris di Roma, dove sarà esaminato in questi giorni.

Il caso dell’Unabomber anticlericale fermano è ormai un caso nazionale e gli investigatori vogliono dare al più presto risposte e soprattutto un nome e un volto all’autore dei quattro attentati. Anche se ancora non si conosce il tipo di esplosivo utilizzato per costruire l’ordigno posizionato domenica davanti alla chiesa parrocchiale di Campiglione, gli inquirenti stanno scavando anche tra i rivenditori di fuochi d’artificio e nel mondo del mercato nero della rivendita di armi, polvere pirica e da sparo. Dunque, nulla viene lasciato al caso, anche se al momento non ci sono ancora piste preferenziale da battere. 

«Per ora non possiamo dire niente – spiega il comandante della Compagnia dei carabinieri di Fermo, il capitano Roland Peluso – ed è difficile fare ipotesi. Non resta che attendere i risultati degli esami del Ris sull’ordigno inesploso».

L’allarme era stato lanciato domenica mattina, poco dopo le otto, quando un parrocchiano, che per primo si era recato in chiesa, aveva avvistato il pacco sospetto. Sul posto si erano immediatamente portati i carabinieri di Fermo, i vigili del fuoco, il personale medico-sanitario e gli uomini del reparto artificieri giunti da Ancona per il recupero e il disinnesco dell’ordigno, poi trasportato al laboratorio dei carabinieri del capoluogo di regione.  

Anche quest’ultimo episodio, quello che si è verificato domenica, sembra porsi sulla stessa scia di quelli avvenuti al duomo, alla casa parrocchiale di San Tommaso e alla chiesa di San Marco alle Paludi.