Bomba a San Marco, don Vinicio. “La chiesa dà fastidio? Io vado avanti”

‘L’ipotesi è quello di un avvertimento mafioso o anticlericale, ma non mi fermo” FOTO

Foto Zeppilli

Foto Zeppilli

Fermo, 13 aprile 2016 - «Una chiesa attiva su tutti i fronti, contro il degrado del quartiere e per l’accoglienza dei migranti, probabilmente dà fastidio: quando uno dice ‘messa e rosari e basta’, non infastidisce nessuno. La mia vita è nelle mani di Dio, e io non mi faccio certo intimorire: andiamo avanti, con più determinazione di prima». Questo è il commento di don Vinicio Albanesi sull’ordigno rudimentale fatto esplodere la notte scorsa davanti al portone della sua parrocchia, nella frazione di San Marco alle Paludi a Fermo (FOTO).

“Un avvertimento”, dice il sacerdote, che potrebbe avere matrici diverse: «un messaggio mafioso, da parte di chi gestisce lo spaccio di droga e la prostituzione nel quartiere di Lido Tre Archi; un gesto delinquenziale di bassa lega, o un attentato di natura anticlericale: di sicuro chi ha agito ci conosce bene. Sa che io non abito lì, e ha alzato il potenziale offensivo dell’ordigno, rispetto alle ‘bombe’ piazzate in precedenza davanti ad altre due canoniche».