Calcinaro sia il regista

Fermo, 4 ottobre 2015 - L’idea del sindaco di Fermo di assegnare la delega al territorio ad uno degli assessori è indovinata e in linea con l’orientamento del suo programma che, come dimostra il cartellone delle manifestazioni culturali e autunnali, punta a coinvolgere gli altri comuni. Questa scelta però dovrà anche servire a sollevare Paolo Calcinaro dall’ordinaria attività cittadina - Trasatti, Torresi e Scarfini hanno già dimostrato di potersene ben occupare - affinché possa dare al suo mandato un marcato profilo sovracomunale. Trascorsi i cento giorni dall’insediamento, è giusto che il primo cittadino si occupi anche di più ‘alte’ questioni. Il suo impegno per salvare la Prefettura deve essere solo l’inizio di una dimensione territoriale del suo agire, imposta anche dal ruolo di sindaco del capoluogo, in modo da evitare uno dei fondamentali errori commessi da Nella Brambatti.

Pertanto, dovrà fin da subito occuparsi maggiormente, ad esempio, della sanità e delle infrastrutture, per verificare l’effettiva utilità e attuabilità delle idee del duo Ceriscioli-Cesetti. Al di là della rispettabilissima, ma forse poco praticabile proposta dell’unificazione lanciata da Andrea Agostini, Calcinaro fa bene a tessere rapporti con Porto San Giorgio e dovrebbe cominciare a cucirli anche con un’altra importante Giunta confinante, quella di Porto Sant’Elpidio. Appena possibile, non guasterebbe poi una consultazione con le zone interne. Insomma, con la Provincia ormai svuotata, tocca ancora di più a lui assumere i panni del regista. La scorsa settimana li ha indossati Andrea Santori - per carità, il presidente di Confindustria ha fatto bene (visto che nessuno si muoveva) - ma è un ruolo che spetta soprattutto alla politica. Calcinaro non abbia timore ad interpretarlo.