Lotti, direttore di banca sotto torchio

L’inchiesta va avanti: interrogato da Seccia. Nuovi avvisi di garanzia in arrivo

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Fermo, 6 marzo 2015 - Si stringe il cerchio intorno agli indagati per la questione dei lotti alberghieri di Casabianca. Ieri, un direttore di banca, finito nel mirino degli inquirenti per il sospetto di aver ricattato il titolare della Cosmo spa di Porto San Giorgio allo scopo di favorire la compravendita dei terreni in questione, è stato interrogato dal procuratore della Repubblica di Fermo Domenico Seccia. Un lungo faccia a faccia in cui il magistrato ha cercato di fare ulteriore chiarezza sul ruolo svolto in questa vicenda dal funzionario bancario, che è stato indicato da alcune presunte vittime, come una sorta di “braccio armato” usato per forzare la mano ai proprietari dei quattro lotti di Casabianca. Secondo gli inquirenti, il direttore di banca minacciava di chiudere i conti correnti, in particolar modo alla Cosmo spa, affinché vendesse i terreni di Casabianca a prezzi irrisori.

L’obiettivo dell’interrogatorio di ieri è stato quello di rafforzare il castello accusatorio che ha fatto finire nel caos l’Urbanistica del comune di Fermo e nel mirino degli investigatori, politici, professionisti, funzionari e imprenditori. Il teorema sostenuto dalla Procura è che la sospensione dei lavori nel cantiere di via Respighi sia stato solo uno strumento di una parte degli indagati per mettere in difficoltà economica la Cosmo spa, ditta costruttrice dell’Ipercoop, ma anche proprietaria dei lotti di Casabianca, e costringerla a vendere i terreni edificabili a prezzi stracciati alla Pro One, società con sede nel Liechtenstain, facente capo ad un gruppo finanziario russo. Si spiegherebbe così, secondo gli inquirenti, come mai i nodi dell’istruzione della pratica urbanistica di via Respighi, che andava avanti esattamente da 31 anni, sarebbero venuti al pettine solo nel settembre di due anni fa.

In questo contesto sarebbero ormai in arrivo gli avvisi di conclusione delle indagini, che dovrebbero vedere allungata la lista degli amministratori, ex consiglieri comunali e imprenditori finiti nel mirino degli inquirenti. Ormai manca solo l’ufficialità: quella che sembrava una semplice inchiesta su una lottizzazione abusiva, sarebbe solo la punta dell’iceberg di un sistema sommerso che rischia di coinvolgere un numero ancora più elevato di personaggi eccellenti. Secondo indiscrezioni, infatti, ai 7 avvisi di garanzia già notificati, dovrebbero aggiungersene almeno altri 5, che dovrebbero riguardare amministratori, imprenditori e il direttore di banca interrogato ieri.