Solidarietà, manca un anello

Il punto

Fermo, 28 giugno 2015 - La Giunta è impegnata nelle presentazioni, gli uffici comunali al sabato sono chiusi e chi solitamente si occupa di volontariato ha tanti casi da seguire. Così, a Mario (gli abbiamo dato questo nome per ragioni di privacy), come ultimo appiglio cui aggrapparsi è rimasto il Carlino, che proprio ieri ha raccontato la sua storia. Superato l’alcolismo, è tornato a Fermo ma, avendo perso il lavoro, la casa e la famiglia, da una quarantina di giorni si arrangia come può. A pranzo mangia al ‘Ponte’, ma per dormire non trova altro che le panchine di piazza del Popolo.

Ormai sfiduciato e non sentendosela di passare un’altra notte all’aperto, è venuto in redazione per sapere se qualcuno, avendo letto l’articolo che lo riguardava, si fosse interessato al suo caso. Con rammarico, gli abbiamo risposto di no e lui, sconsolato, ci ha chiesto di aiutarlo a trovare una sistemazione almeno per ieri notte.

Mentre abbiamo iniziato a fare qualche telefonata, Mario ci ha ripetuto più volte una domanda: “Ma è possibile che a Fermo non ci sia una casa di prima accoglienza che possa temporaneamente occuparsi di situazioni come la mia?”.

In effetti, il sistema di volontariato è abbastanza organizzato, ma c’è ancora qualche anello che manca e uno è proprio quello evidenziato da Mario. Bisogna attivarlo al più presto per evitare, come è successo ieri, che per far dormire comodamente una persona in difficoltà almeno una notte occorra rivolgersi disperatamente alla sensibilità ulteriore dei solitamente più sensibili.

Non importa chi è stato alla fine ad offrire l’aiuto più provvisorio e minimo, speriamo che Mario lo abbia sfruttato nel migliore dei modi, ma ci interessa lanciare un appello al sindaco Calcinaro, a don Vinicio e a tutti gli uomini di buona volontà: completiamo la catena della solidarietà.