Ordigni in chiesa, "Andate avanti col cuore attento alla miseria"

Monsignor Galantino, segretario generale della Cei, alla chiesa finita nel mirino

Monsignor Nunzio Galantino, l'arcivescovo Luigi Conti  e don Vinicio Albanesi (foto Vives)

Monsignor Nunzio Galantino, l'arcivescovo Luigi Conti e don Vinicio Albanesi (foto Vives)

Fermo, 29 maggio 2016 - Monsignor Nunzio Galantino al fianco dei preti coraggio di Fermo. Il Segretario generale della Cei, ieri a Civitanova per l’inaugurazione della sede Caritas insieme con l’arcivescovo Luigi Conti e don Vinicio Albanesi, ha subito affrontato la vicenda inquietante dei quattro attentati contro la chiesa fermana. «C’è un solo nome con cui chiamare chi ha fatto questo. Vigliacco», ha detto in un teatro gremito, di fianco al santuario di San Marone che, insieme alla nuova sede Caritas, ieri è stato controllato dalle forze dell’ordine nel timore che potesse essere stata piazzata un’altra bomba.

Galantino però ha esortato a non avere paura. «Sono qui – ha detto – in segno di gratitudine e solidarietà nei confronti di questa chiesa che sta subendo, diciamo così, attenzioni non benevole. Ma, sono anche il segno che state lavorando bene. Chi fa queste cose viene chiamato con un sole nome: vigliacco». Lo dice con enfasi, ma senza drammatizzare. Davanti all’ipotesi che gli attentati possano essere collegati a una volontà di intimidazione per l’opera della chiesa a sostengo di immigrati, persone bisognose ed emarginati, monsignor Galantino spinge la comunità di fedeli a fare di più a non fermarsi: «Andate avanti con il cuore attento alle sofferenze e alla miseria. E non date retta ai sofismi di chi dice che senza giustizia non c’è misericordia. La giustizia biblica non è la giustizia sindacale o sociale. In senso biblico esercitare la giustizia vuol dire stare nella storia con gli occhi di Dio».

Poi monito «ai farisei o chi si definisce discepolo, ma non si guarda intorno. Invece bisogna sporcarsi le mani. Un credente sa che aprendo il suo cuore verso il misero, aprendo luoghi come questo che stiamo per inaugurare fa crescere la giustizia di Dio e la presenza del Signore dove c’è bisogno». Un passaggio anche sugli scandali che hanno toccato il Vaticano. «I pochi casi di gente, che anche in mezzo a noi, ha usato male i soldi – ha chiuso – non possono azzerare tutto il bene che c’è».