Confcommercio provinciale chiusa per troppi debiti

I 1.300 soci passano all’associazione regionale. Incontri per salvare i 9 dipendenti

Confcommercio Fermo, il presidente provinciale Tarantini (Zeppilli)

Confcommercio Fermo, il presidente provinciale Tarantini (Zeppilli)

Fermo, 28 luglio 2016 - Con un colpo di spugna cancellati anni di storia della Confcommercio della provincia di Fermo: l’associazione di categoria, infatti, è stata azzerata. L’ha ratificato nei giorni scorsi il Consiglio nazionale, dopo che la Giunta, a seguito di alcune ispezioni, aveva rilevato un’esposizione debitoria di oltre 700mila euro, 400 dei quali ‘ereditati’ dalla divisione con la Confcommercio di Ascoli.

Roma ha ritenuto necessaria la chiusura temendo che qualcuno avrebbe voluto portare l’associazione fermana al fallimento con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. Quindi, Il Consiglio provinciale e i Consigli delle delegazioni di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio non ci sono più. Del resto, proprio per dare una spallata alla situazione che ristagnava pericolosamente e trovare una soluzione che non lasciasse sul campo ‘feriti gravi’, tutti i consiglieri si erano dimessi nello scorso mese di febbraio. Sulla scorta degli ultimi eventi, va dato atto ai consiglieri provinciali di aver attivato un meccanismo virtuoso di politica associativa, che ha evitato il fallimento della Confcommercio fermana e che alla fine ha salvato il salvabile.

Gli associati dell’ormai ex Confcommercio provinciale di Fermo (circa 1.300) saranno assorbiti dalla Confcommercio Marche Centrale (già comprende le province di Ancona e Macerata), mentre l’associazione nazionale assorbirà il debito. Per quanto riguarda i dipendenti, proprio in questi giorni sarebbe in atto una sorta di audizione, da parte di dirigenti nazionali, atta a verificare le competenze del personale (9 persone, direttrice compresa) e le possibilità di un ricollocamento nel sistema Confcommercio o in società collaterali.

Dunque la Confcommercio della provincia di Fermo non esiste più, come non esiste più il suo storico marchio. Resta ancora in piedi, ma oramai pare che la questione sia in dirittura di arrivo, il passaggio dei soci nella Confcommercio Marche Centrale. Questo significherà – se lo stanno chiedendo in molti - la chiusura degli uffici e, quindi, minori servizi agli associati? Pare che il pericolo possa essere evitato. Infatti, in loco resterebbero alcuni uffici, forse meno spaziosi e meno costosi, e forse anche parte dello stesso personale, per garantire i servizi sufficienti a dare serenità agli associati. Il Consiglio dell’associazione, come la direzione generale, però, sarà ad Ancona, con l’auspicio che al prossimo rinnovo dell’organo uno o più membri possano essere espressi anche tra i soci della provincia di Fermo.