Fermo, 5 ottobre 2010 - Dopo un incidente stradale era stato sottoposto all’esame delle urine ed era risultato positivo ad hashish e anfetamine, ma in realtà si era trattato di un errore. Dopo un anno di odissea giudiziaria, A.A., un imprenditore immobiliare fermano di 37 anni, ha finalmente potuto mettere la parola fine al suo incredibile incubo. Ieri mattina, infatti, è stato assolto in trinunale dal giudice Carla Moriconi perché il fatto non sussiste. Il suo difensore, l’avvocato Igor Giostra, è riuscita a provare che c’è stato un errore nelle analisi, probabilmente causato da uno spray contro il raffreddore usato in quei giorni dall’imputato.
 

Tutto è iniziato nell’agosto 2009 a Cupramarittima, quando A.A., in sella alla sua moto, si è scontrato con un’auto condotta da una donna del posto che non aveva rispettato lo stop. L’imprenditore immobiliare era finito in ospedale e qui, come da prassi, era stato sottoposto all’esame delle urine. Erano emerse così tracce di meta-anfetamine e cannabinoidi. L’uomo aveva appreso la notizia consultando la sua cartella clinica ed era rimasto sbalordito. La procura delle Repubblica aveva aperto un fascicolo a suo carico con l’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e alla fine aveva chiesto e ottenuto il suo rinvio a giudizio.
 

Intanto il motociclista —-che si è sempre dichiarato innocente ed è conosciuto da tutti come un salutista - si è attivato per dimostrare di non aver assunto droghe. Con l’aiuto del suo avvocato è riuscito a mettersi in contatto con un noto tossicologo di Ancona per un esame pilifero che ha dimostrato la totale assenza di sostanze stupefacenti nell’organismo dell’imprenditore immobiliare.