Fermo, 17 gennaio 2012 - Ettore Grassi si sarebbe allontanato perché non riusciva a reggere la pressione degli esami universitari. E' questa la prima ipotesi all'indomani del ritrovamento del giovane studente milanese che aveva fatto perdere le tracce nel Fermano. Per ritrovarlo è stata decisiva l'attivazione, per la prima volta, di un'unità di crisi per le ricerche delle persone scomparse. Lo dice il prefetto di Fermo Emilia Zarilli, che sostiene come questo abbia "permesso di coordinare dalla Prefettura le operazioni che hanno portato a ritrovare Grassi in provincia di Roma".

Il prefetto, insieme al questore Giuseppe Fiore e al dirigente della Polstrada Maurizio Collina, hanno ripercorso i fatti salienti delle ricerche. "Il contesto del ritrovamento della vettura nei pressi della ferrovia - ha spiegato Collina - ci ha fatto pensare al peggio ed è per questo che ci siamo subito attivati per risalire all’intestatario del mezzo, che risultava essere il fratello del giovane e con cui ci siamo messi subito in contatto attraverso i carabinieri di Abbiategrasso. La denuncia della scomparsa da parte dei familiari è arrivata solo sabato sera presso i carabinieri di Corvetta, dopo che avevamo insistito visto il contesto della situazione. Per tutta la domenica non abbiamo avuto riscontro alle ricerche e solo domenica sera i familiari hanno verificato con l’Internet Banking che erano stati fatti dei prelievi dell’ordine di 20-30 euro dal bancomat del giovane, che quindi escludevano la possibilità di furto vista l’entità dell’importo".

"Lunedì mattina - ha proseguito Collina - abbiamo avuto la conferma da parte della banca del percorso dei prelievi e intorno alle 15 abbiamo confermato la presenza del giovane in zona Tivoli. Alle 16.30 i colleghi romani hanno poi ritrovato il giovane frastornato mentre stava camminando vicino ai binari della stazione ma senza mostrare atteggiamenti autolesionistici". Ettore aveva raggiunto la zona in treno, passando da Ancona e Bologna.