Fermo, 29 gennaio 2012 - Il punto di partenza è sempre lo stesso: a Fermo non c’è la cultura delle strisce pedonali, non ci si fa caso, il segnale di avvertimento non è una cosa che induce d’istinto a rallentare. Nemmeno quando ci si trova in prossimità di una scuola. Detto questo, è facile capire quanto siano importanti gli attraversamenti pedonali, piccole zone sulla carreggiata che dovrebbero essere considerate sacre e intoccabili, come ci fosse un muro invalicabile a proteggere chi attraversa. E sono spesso anziani, mamme con i passeggini, giovani studenti.

A girare per la città però scopri che in molti casi le strisce diventano le principali fonti di pericolo. Perché sono sistemate in luoghi impossibili o perché sono ormai invisibili sulla carreggiata. In due o tre casi sono state ripassate di rosso e la scelta ha funzionato, davanti allo stadio, sulla Castiglionese di fronte al bar Giuly, a Santa Caterina. In molti altri casi invece tocca fare affidamento quasi solo sui cartelli stradali che le indicano in quanto le righe sulla carreggiata sono ormai consumate.

La prima immagine è quella delle strisce all’inizio di via XX Settembre, subito dopo il monumento a Carlo Alberto Dalla Chiesa, teatro di un recente incidente che ha coinvolto proprio un pedone, un dirigente comunale. A percorrere con la macchina in salita da via Lattanzio Firmiano, quelle strisce non le vedi proprio, specie nei giorni di sole che di mattina ti colpisce proprio agli occhi. E infatti i pedoni procedono con evidente difficoltà, anche perché per chi arriva da piazza le strisce sono subito dopo la curva e i pullman hanno anche la fermata praticamente sopra le strisce.

Proseguendo nel viaggio, si svolta per viale Ciccolungo e anche qui, subito dopo la curva, ci sono le strisce pedonali che pure le scopri solo se le conosci, altrimenti meglio non attraversarci. Stesso discorso per le strisce di via Crollalanza, proprio dietro sull’incrocio di San Francesco e chi svolta da via Roma se le trova praticamente sotto le ruote. Avevano un senso quando sulla via Crollalanza c’era il semaforo, ma così restano del tutto impraticabili, meglio usare il sottopasso per quanto imbrattato di scritte.

Strisce proprio dentro la rotatoria dalle parti di Santa Caterina, per chi viene dal quartiere e gira verso via Crollalanza sono improvvise e si finisce per vederle troppo tardi e a fermarsi in salita non ci prova nessuno. A San Giuliano, è ormai una giungla, la rotatoria ha strisce al centro e a ogni imbocco, strisce che però poco si notano dall’auto.

Il viaggio può concludersi in via Salvo D’Acquisto, con le strisce che hanno visto il brutto incidente degli studenti dell’Ipsia, anche queste sulla curva, anche queste pericolose. Gli studenti passano prudentemente sui passaggi serviti dal semaforo e su quelli le auto si fermano per forza, almeno il rosso ancora lo rispettano.

Dunque, per strada come in guerra, sperando di tornare a casa tutti interi. E chissà che ai fermani non venga un rigurgito di legalità e imparino a rallentare, sui passaggi pedonali.