Fermo, 25 febbraio 2012 - DOPO aver riattivato le funzioni “vitali” dell’iPod di Roberto Straccia, lo studente 24enne di Moresco scomparso a Pescara e travato morto sul litorale barese, i consulenti tecnici impegnati nella perizia si sono trovati di fronte ad una brutta sorpresa: l’interno dell’apparecchio, al momento dell’apertura, era completamente arrugginito a causa della permanenza in mare.

Nonostante ciò, i periti sono riusciti ad estrarre il microchip, in cui sono contenuti tutti i dati, senza compromettere le operazioni. L’unico inconveniente è che i tempi per ricavare il percorso effettuato dal ragazzo attraverso i collegamenti internet wi-fi si dilateranno notevolmente.
Per accedere al microchip, infatti, è stato necessario ricorrere a sofisticate apparecchiature che dovranno essere tenute in funzione per diversi giorni. Dopodichè l’ingegner Giuseppe Di Ieva, incaricato dalla Procura di Bari, insieme al consulente tecnico delle famiglia Straccia, Giovanni Bassetti, potranno lavorare sui dati in sedi separate, ma con un tempo medio che si dovrebbe aggirare intorno ai 60 giorni.

Una volta superate le difficoltà dettate dalla ruggine, i tecnici hanno acquisito da Lorena, la sorella di Roberto, il codice wi-fi per accedere ai dati contenuti nell’iPod, dal quale nei prossimi giorni arriveranno risposte importanti sugli spostamenti, prima e dopo la sua scomparsa, dello studente 24enne.
Sempre ieri gli uomini della polizia scientifica di Roma hanno rilevato le impronte digitali rinvenute sulla custodia e sull’iPod che Roberto aveva appena ricaricato e portato con sé quel mercoledì del 14 dicembre, quando era scomparso dopo essere andato a correre sul lungomare di Pescara. L’apparecchio, rinvenuto all’interno di una manica del giubbotto indossato dal ragazzo, era protetto da un bustina di plastica e da una custodia in pelle, che hanno permesso alle impronte digitali presenti di rimanere intatte.
Se qualcuno ha toccato l’iPod prima o dopo la morte di Roberto, questo emergerà dal rilevamento delle impronte, che daranno un nome e un volto alle persone che per ultime hanno avuto a che fare con il ragazzo.
 

di Fabio Castori