Fermo, 19 luglio 2012 - IL DOLORE, quello insopportabile, la malattia quando ti piega le forze, la sofferenza nelle sue diverse forme. Va avanti la ricerca medica, per dare sollievo a quanti soffrono, per trovare nuove soluzioni. Si discute dei farmaci cannabinoidi, meno invasivi degli oppiacei, efficaci secondo la comunità scientifica anche per alleviare i disagi delle chemioterapie per i malati di cancro.

Quello che occorre oggi è regolare l’impiego medico dei farmaci cannabinoidi in presenza di particolari e gravi patologie. E’ questo l’obiettivo che si propone la proposta di legge “Disposizioni organizzative relative all’utilizzo di alcune tipologie di farmaci nell’ambito del servizio sanitario regionale”, che vede come prima firmataria la presidente della commissione regionale Affari istituzionali, Rosalba Ortenzi. «Il nostro impegno – spiega la stessa Ortenzi – è quello di fornire un aiuto concreto a tante famiglie che vivono sulla loro pelle i disagi della malattia e, a volte, sono costrette ad affrontare ostacoli di ogni tipo per ottenere questo tipo di medicinali, che attualmente possono essere acquistati all’estero solo nel caso che altri, disponibili sul territorio italiano, si siano dimostrati inefficaci o inadeguati al bisogno terapeutico del paziente. Resta inteso che l’utilizzo deve essere previsto solo in casi di effettiva necessità».

La consigliera regionale spiega di aver raccolto la segnalazione di tante persone che hanno sofferto e che avrebbero potuto avere sollievo dai farmaci in questione: «La proposta di legge intende estendere la reperibilità dei cannabinoidi sia agli enti del servizio sanitario regionale, che alle strutture private accreditate, che erogano prestazioni in regime ospedaliero. Almeno tre le condizioni da rispettare: la fase iniziale del trattamento deve svolgersi presso strutture ospedaliere, l’eventuale prosecuzione, in sede di dimissioni assistite del paziente, deve essere condizionata all’esigenza di una continuità terapeutica, i farmaci cannabinoidi possono essere acquisiti tramite le farmacie ospedaliere. Ovviamente – sottolinea ancora Rosalba Ortenzi – la proposta di legge prevede che l’Azienda sanitaria regionale coadiuvi gli assistiti, su loro esplicita richiesta, nell’acquisizione dei farmaci a base di cannabinoidi registrati all’estero per finalità terapeutiche, nella piena osservanza delle procedure previste dalle disposizioni statali».

Una questione già affrontata con decisione dalla Toscana e oggi all’attenzione della Regione Marche con questa proposta di legge: «Alla Giunta - conclude la Ortenzi - spetta il compito di emanare indirizzi attuativi e procedurali al fine di applicare la legge in questione. Superfluo ricordare che parliamo di una questione di alto valore scientifico, avvalorata da una consistente letteratura medica, che è un valido supporto nella terapia del dolore. Di sicuro è tempo di superare certi ostacoli burocratici per aprire le porte ai risultati della ricerca, per la dignità dei malati, per dare loro un’esistenza più sopportabile».
 

Angelica Malvatani