Fermo, 23 ottobre 2012 - LO CHIAMAMO il ‘modello Marche’ e lo hanno ideato per dare un chiaro segnale di novità. Ieri invece, sul riordino delle province, si è dimostrato peggio della politica delle spartizioni e degli arrivismi personali. Una volta c’era il Caf (Craxi, Andreotti, Forlani), nelle Marche comanda invece il Sup (Spacca, Ucchielli, Pettinari), che sfacciatamente se ne è infischiato della legge, facendo votare al consiglio regionale una delibera due volte illecita. Ed esprimendo una chiara volontà: ci interessa solo salvare Macerata, di Fermo non ci importa nulla. Un territorio è di serie A e uno di B. Nemmeno un gesto o una parola di circostanza in favore del Fermano, almeno per salvare la faccia.

Una provincia viene cancellata dallo stesso consiglio regionale che l’aveva voluta malgrado 40 Comuni avessero implorato fino all’ultimo di mantenerla. Anche se il governo proprio ieri ha fatto capire che non concederà deroghe, il Sup ha testardamente insistito per votare le quattro province. Ha dato un segnale politico netto e chiaro contro il Fermano che rimarrà nella storia.

Di fronte a ciò perché il nostro territorio dovrebbe sentirsi ancora legato a questi governanti e a questi partiti marchigiani? Non può prendere uno schiaffo così grande senza reagire, stavolta lo deve ridare. Subito.
E, allora, che il Fermano esca dal consiglio regionale, i cinque rappresentanti (Petrini, Ortenzi, Malaspina, Ciriaci e Romagnoli) si dimettano oppure formino un gruppo fermano che da qui in avanti voti compatto solo delibere utili al nostro territorio. I tre consiglieri di maggioranza (Petrini, Ortenzi e Malaspina) già stamattina abbandonino la coalizione: come fanno a rimanere con chi è contro il Fermano? E guardando alle prossime elezioni politiche e regionali, tutti i partiti locali di destra e di sinistra comincino a pensare all’idea di mandare al diavolo i loro simboli di appartenenza per creare un unico partito civico del Fermano!