Fermo, 12 maggio 2013 - CI SI ARRIVA per una strada di campagna,nel territorio di San Marco alle Paludi, la zona è doverosamente lontana dal centro abitato, da lontano il rumore dell’autostrada. Il giorno del taglio del nastro per il depuratore Basso Tenna arriva dopo una notte quasi insonne per il presidente del Ciip, Giacinto Alati, grande l’emozione per un progetto complesso, importante, arrivato finalmente a conclusione.
 

Un investimento di circa 4 milioni di euro, per un paio d’anni di lavoro, a sanare le criticità del sistema di raccolta e di depurazione delle acque reflue nella città di Fermo. Finora quello che arrivava dalla zona di Campiglione, Capodarco e poi fino a Molini Girola finiva nel fiume Tenna e poi sul tratto di mare di fronte a Lido Tre Archi, creando gravi disagi, ma anche una costosa infrazione a livello comunitario. Oggi c’è un impianto innovativo che consente di depurare quelle acque, con tutti gli accorgimenti utili ad evitare problemi per l’ambiente. Lo ha sottolineato con soddisfazione lo stesso Alati nel suo discorso inaugurale, alla presenza di un territorio intero che si è ritrovato a condividere un risultato importante: «Si tratta di una struttura di assoluta qualità - ha sottolineato Alati - e oggi devo ringraziare tutti coloro che ci hanno lavorato, tecnici validissimi che hanno portato a termine questo progetto in tempi record. Un impianto che a Fermo mancava e che consentirà di avere ancora importanti risultati per il futuro».
 

Il depuratore è tarato oggi per 20 mila abitanti equivalenti, dovrà pian piano assorbire l’attività del depuratore di Lido e per questo sono stati predisposti i necessari collettori. Si tratta solo della ciliegina sulla torta, tanti gli interventi che il Ciip ha effettuato nel Fermano, a sanare una situazione di criticità. Per Fermo città si è intervenuti sul sistema delle reti fognarie, si sono creati dei collettori per recuperare le acque reflue di diverse zone della città che finora non erano servite dal servizio, come quelle che sversavano nel fosso San Leonardo e che oggi invece vengono trattate al depuratore di Salvano.
 

A guidare gli ospiti tra i segreti del nuovo impianto i progettisti, l’ingegner Alessandro Tesei che è responsabile del procedimento, l’architetto Ferdinando Gozzi, responsabile del servizio depurazione per il Ciip e l’ingegner Barbara Paci, responsabile della depurazione per il territorio di Fermo. Hanno lavorato all’impianto che Marco Ramadori, per il collaudo, e Sandro Vallasciani per la sicurezza.
 

Al presidente Alati sono arrivati i ringraziamenti del sindaco Brambatti, del presidente della Provincia Cesetti, del Prefetto Zarrilli, tutti a riconoscere l’ottimo lavoro fin qui svolto. Don Vinicio Albanesi, parroco di San Marco alle Paludi, è intervenuto con decisione a chiedere per la zona anche altro: «Di solito si tende a fare tutto qui, anche i progetti più scomodi. Direi che è tempo di realizzare anche qualche opera compensativa dei disagi che si vanno a creare, almeno l’acqua non la facciamo pagare alla parrocchia, né quella che arriva né quella che esce», ha scherzato il parroco, strappando un applauso per una comunità, quella di San Marco alle Paludi, che attraverso di lui chiede un po’ di attenzione in più.
 

Angelica Malvatani