Fermo, 11 luglio 2013 - ANTIESTETICI, alterano il naturale skyline di piazza del Popolo: devono essere rimossi al più presto. Sono le parole che ha usato la soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici delle Marche per definire le copie dei bronzi di Riace che campeggiano davanti alla pizzeria ristorante ‘Open’, lo spunto per il settore urbanistica del Comune per firmare e poi pubblicare sul sito istituzionale l’ordinanza con la quale si intima al titolare del locale di rimuovere i tre aitanti e del tutto nudi ‘giovanotti’. Sette giorni di tempo per provvedere, visto che, si legge nel provvedimento, «la piazza è tutelata quale bene storico e artistico e sono vietati tutti gli interventi che ne alterano il decoro». Il titolare del ristorante, Marco Eleuteri, ieri intanto ha appeso sui malcapitati ‘simil bronzi’ vignette con un appello disperato.«Io e i miei fratelli siamo stati sfrattati», c’era scritto su.Una piccola provocazione per dire che forse Fermo ha qualche problema più serio da risolvere.

«Per esempio l’assenza del mercato del sabato,che da una vita stava in centro storico — si sfoga Eleuteri —. O tutte le brutture che ci sono in giro per la piazza e quelle sì in pianta stabile, dai fili elettrici ai tubi ovunque, agli abusi vari che si possono registrare. Da parte nostra c’era solo l’intenzione di organizzare qualcosa di originale e di divertente che potesse attirare l’attenzione dei clienti. Del resto siamo qui per lavorare e di certo non abbiamo alcun aiuto da nessuno. Portare via una cosa come il mercato per un’attività come la nostra è un colpo pesante». Una polemica che ha diviso gli animi:c’è chi esulta per la rimozione forzata e chi non ci vede niente di male nel sistemare qualche statua, peraltro rimovibile, nella propria attività. Nell’ordinanza spiccata dal dirigente del settore urbanistica del Comune si legge che l’occupazione del suolo pubblico in realtà è stata pagata per i tavoli e le sedie e non per le opere più o meno artistiche,e dunque non se ne fa niente, né ora né mai.

«ABBIAMO visto tanti turisti girare di qui e farsi le foto sorridendo, non crediamo di aver offeso nessuno, anzi — si difende ancora Eleuteri —. Si tratta in ogni caso di opere d’arte, finte certo, ma che riproducono l’originale. Che male possono fare alla piazza?»«Ne abbiamo comunque già parlato con i nostri avvocati.Intanto per il danno di immagine della notizia che è circolata sulla stampa prima che arrivasse da noi la notifica — aggiunge — e poi per capire come opporci a questa ordinanza che ci pare una vera assurdità. In un momento in cui i problemi a cui pensare sono ben altri e c’è una crisi economica profonda da affrontare,sarebbe davvero utile farlo tutti insieme e tutti uniti».

Angelica Malvatani