Fermo, 9 novembre 2013 - I comitati di vigilanza composti dai cittadini sono la prima risposta alla lunga serie di furti attuata nelle ultime settimane nell’entroterra fermano. I primi sei saranno costituito a Servigliano, non si tratterà di ronde vere e proprie, come vengono comunemente concepite, ma di una partecipazione diretta degli abitanti per garantire un maggiore controllo del territorio del loro comune.
 

 

Il rimedio è stato scelto nel corso di una assemblea svoltasi l’altra sera proprio a Servigliano, che ha visto una nutrita partecipazione di cittadini. In sala, oltre a quello locale, erano presenti anche i sindaci di Falerone, Francavilla d’Ete, Montappone, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado, Monte San Pietrangeli, Monteleone di Fermo e Monsampietro Morico. C’erano anche diversi residenti di questi comuni che nel corso delle ultime settimane sono stati vittime di furti in casa.
 

 

«Dobbiamo fare pressioni verso la Prefettura e i politici che ci rappresentano – ha detto Vittorio Paci, primo cittadino di Monteleone di Fermo – affinché si stabiliscano pene più severe verso i ladri, visto che i furti oggi sono considerati reati minori. Non ha senso che i carabinieri o le forze dell’ordine rischino la vita per catturare i furfanti, se poi, grazie alla legge, dopo una settimana sono di nuovo in circolazione».
 

 

Scendendo al pratico, il sindaco Marinozzi ha lanciato la sua strategia: «A Servigliano istituiremo i comitati di vigilanza – spiega Marinozzi - divideremo il territorio indicativamente in 6 aree ed entro lunedì prossimo partiremo con l’iniziativa. Appena pronta la divisione territoriale, provvederemo a comunicarla ai cittadini e organizzeremo incontri formativi in ogni quartiere. L’emergenza è in questo momento e dobbiamo dare una risposta adesso, se vogliamo frenare il fenomeno. Qui non si tratta di fare gli sceriffi, i cittadini devono riscoprire il senso di appartenenza e collaborazione per proteggere il territorio. Sarà indicato un coordinatore per ogni quartiere, che avrà la funzione di collegamento fra i cittadini, il Comune e le forze dell’ordine per segnalare ogni situazione sospetta. Non ci saranno gruppi in divisa che gireranno a piedi o in macchina, nessuno avrà armi e si tratterà semplicemente di cittadini attivi nella vigilanza: anche la persona anziana che legge il giornale sulla panchina, i ragazzi che giocano al parco, la casalinga che si affaccia dalla finestra, tutti saranno chiamati a proteggere il territorio. Ovviamente, ogni altro sindaco o comune ha discrezionalità di scegliere la soluzione migliore, sono disponibile già fra una settimana a valutare gli effetti per confrontarmi con gli altri paesi».

 

di ALESSIO CARASSAI