Sant’Elpidio a Mare (Fermo), 15 gennaio 2014 - Si doveva discutere della sospensiva, ieri, davanti ai giudici del Consiglio di Stato, dove venivano trattate 15 delle 19 opposizioni di terzo presentate da altrettante attività che operano all’interno del 'Castagno’ contro la sentenza che decretava l’annullamento delle licenze commerciali dell’outlet village, in seguito a ricorsi presentati dal Gruppo Tod’s.

Non è stato così, nel senso che le opposizioni sono state sì trattate, ma solo per accorparle essendo tutte relative al medesimo argomento. I giudici, anziché stabilire una nuova data per discuterle nel merito, (come avevano fatto con le tre trattate in precedenza, ivi compresa quella di Prada) hanno trattenuto tutti i ricorsi per andare direttamente alla decisione nel merito. Ciò significa che, tempo qualche settimana (e non mesi come ipotizzavano i ricorrenti) e il Consiglio di Stato si pronuncerà sulle opposizioni. Due gli scenari possibili: l’accoglimento (che sarebbe in qualche modo in contrasto con la sentenza impugnata) o il respingimento (cui farebbe seguito il riavvio della procedura di esecuzione della sentenza che decretava l’annullamento delle licenze madri perché illegittime).

Si prospettava un’attesa ancora piuttosto lunga per arrivare alla sentenza e invece i giudici hanno accorciato sensibilmente i tempi, dicendosi pronti al pronunciamento. La sentenza che sarà emessa tra qualche settimana, riguarderà le 15 opposizioni trattate ieri ma, di riflesso, anche le altre 4. Se, facendo opposizione, le attività del Castagno pensavano di giocarsi una buona carta che poteva, in primis, far guadagnare loro qualche mese bloccando l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato, adesso la situazione è cambiata. Sulle richieste di sospensiva presenti in tutte le opposizioni, i giudici del Consiglio di Stato non si sono pronunciati in quanto l’esecuzione della sentenza era già stata sospesa dal Comune, proprio alla luce delle iniziative intraprese dalle aziende del Castagno. Ancora una volta, tutti gli occhi sono puntati sul Consiglio di Stato, in attesa del fatidico verdetto.

Marisa Colibazzi