Fermo, 26 marzo 2014 - L’aria tirata, la consueta eleganza, il viso stanco di chi ha vissuto giornate interminabili di riunioni. Per giorni si è negata alla stampa, il sindaco Nella Brambatti, nel pieno della discussione non ha voluto mai spendere parole prima che le situazioni maturassero per bene.
L’occasione la offre una conferenza stampa, si parla di teatro ma l’assessore non c’è, la poltrona è vacante, tocca al sindaco. Prima tenta una battuta, prova a stemperare la tensione: «Prima o poi mi prendo il teatro per una sera e dico tutto quello che mi sento di questa situazione, secondo me faccio il pienone». Scherza ma nemmeno troppo, perché poi quando le si chiede se davvero lo spettacolo deve continuare risponde: «Io credo che ci sia una situazione molto seria che va affrontata con senso di responsabilità. Tutti insieme vedremo come trovare la strada per andare avanti, consapevoli che non si può abbandonare in un momento come questo. Troppe le questioni aperte, il bilancio alle porte, i cantieri pronti a partire. Lasciare sarebbe davvero una follia».

Sindaco, che cosa non ha funzionato in questa Giunta?
«Troppo facile dare le colpe solo a me. Io non ho mai fatto mancare l’ascolto e la voglia di capire. Di sicuro ritengo che le mie responsabilità non si possano prescindere, il sindaco sono io. Quello che credo è che troppe volte siano prevalse le ragioni dell’io su quelle del noi, lo spirito di squadra si è perso, l’obiettivo comune pure. Basti pensare alla vicenda del teatro dell’Aquila, su cui pure non voglio tornare più, ma siamo sicuri che ci fossero qui le condizioni per tutelare l’interesse pubblico?».
Quali allora oggi le basi su cui ripartire?
«Intanto dai fatti, il bilancio va approvato ma soprattutto bisogna lavorare, come stavamo facendo, per abbassare la tassazione sui cittadini. Ci sono cantieri pronti a partire, la riqualificazione di Torre di Palme, Capodarco, le scuole da sistemare, Campiglione. E poi ci sono i lotti di Casabianca e via Respighi, due vicende da chiudere subito. Sono cose su cui i cittadini aspettano risposte ed è ora di darle. So che i fermani sono preoccupati e mi sento sulle spalle tutto il peso di questa situazione che di certo non ho voluto io, si fa presto a dare la colpa a me. Quello che voglio dalle forze politiche è un reale senso di responsabilità che possa portare a chiudere questa crisi, con la speranza che sia l’ultima. I fermani si aspettano risposte e tocca a noi dargliele, in questo momento di grave incertezza dobbiamo fare qualcosa di concreto». Un ultima battuta, prima di tornare agli incontri drammatici di questi giorni: «Mi resta sempre di affidarmi al Papa Francesco, il 5 aprile saremo da lui ricevuto come sindaci d’Italia. Una bella occasione per pensare a qualcosa di veramente bello e positivo».

Angelica Malvatani