Fermo, 13 aprile 2014 - IL FERMANO ha sempre avuto un cuore grande, la solidarietà e l’aiuto sincero verso chi ha bisogno partono dall’anima di ognuno e si ramificano nei 40 paesi della provincia. Abbiamo accolto senza protestare le prime generazioni di immigrati e i loro figli sono quasi sempre ben integrati nelle nostre scuole e nelle nostre fabbriche. A volte, diciamolo pure, siamo ancora poco disponibili, come al pronto soccorso o in qualche ufficio, quando ci monta l’impressione che gli extracomunitari abbiano una corsia preferenziale, o quando li vediamo precedere tutti nell’assegnazione delle case popolari. Ma, sostanzialmente, siamo un territorio con le braccia aperte.

In questa settimana ne abbiamo dato almeno tre dimostrazioni: l’accoglienza ai profughi nel seminario, decisa dal vescovo Conti, ma condivisa da tutto il territorio e non solo dalle componenti cattoliche; il progetto della Provincia, di quattro comuni e di alcune associazioni in favore dei rifugiati richiedenti asilo; l’assistenza alle prostitute di Porto Sant’Elpidio che, rimaste senza i ‘protettori’ finiti in carcere, hanno deciso di riconquistare la libertà e di smetterla con una vita umiliante.

Questa sensibilità si unisce a quella, da sempre accentuata, verso il volontariato e la salute. E negli ultimi giorni se ne è avuta la riprova con i defibrillatori donati alle scuole e alle società sportive di Porto San Giorgio dall’associazione Nicolò Serroni Onlus e da un privato.
Tutte notizie, quelle ricordate, che abbiamo pubblicato con piacere, a dimostrazione che il Carlino non dà solo spazio alla ‘brutta’ informazione.

Stefano Cesetti