Fermo, 16 aprile 2014 - Erano chiamati a rispondere in concorso e a vario titolo di abuso e omissione d’atti d’ufficio, falso materiale commesso da pubblico ufficiale in un atto pubblico e falso ideologico, per l’inchiesta sulle lunghe liste d’attesa al “Murri” e le convenzioni con la clinica privata Palmatea. Per questo motivo, sono comporsi davanti al gip Amato, l’amministratore di Palmatea Mario Scarfini, i medici Lucio Baffoni, Lucio Giustini, Michel Lallanne, Asim Et Tamimi, Stefano Dallari e l’impiegata della Asl 11, Rita Ferracuti.

Gli imputati difesi dagli avvocati Savino Piattoni, Francesco De Minicis, Luigi Spadavecchia e Fulvia Bravi, sono stati prosciolti dall’accusa di abuso d’ufficio in concorso, mentre la Ferracuti è stata rinviata a giudizio per falso in atto pubblico. Non luogo a procedere nei confronti del dottor Baffoni anche per l’accusa di aver occultato un documento. Tre medici sono stati, invece, rinviati a giudizio per abuso d’ufficio relativamente ad alcuni singoli episodi. I dottori Marco Cordari, Giacomo Tucci e Redi Caudini erano stati prosciolti prima dell’udienza. Il dottor Massimo Bonetti, finito nel mirino degli inquirenti per l’episodio della lunga attesa per una risonanza magnetica, che aveva dato il via all’indagine, è stato processato con rito abbreviato ed assolto perché il fatto non sussiste. Particolarmente soddisfatto il legale degli imputati principali, l’avvocato Piattoni: «L’ipotesi di reato di abuso d’ufficio non poteva reggere, in quanto era perfettamente legittima e doverosa la proroga concessa dal compianto ex direttore dell’Area Vasta, Mario Forti, per le visite intramoenia dei medici del “Murri”.

Secondo gli elementi di indagine raccolti dai carabinieri, Forti, in concerto con Baffoni, avrebbe autorizzato i medici a svolgere attività presso l’istituto Palmatea, prorogando le convezioni con la clinica privata in assenza del parere del collegio di Direzione. A Baffoni era stata imputata la presunta soppressione, distruzione e occultamento di atti. L’indagine era stata avviata nell’agosto 2009, dopo le denunce di alcuni cittadini indignati per le lunghe liste d’attesa per un esame radiologico o ecografico. Gran parte delle accuse, però, ieri sono cadute davanti al giudice per le udienze preliminari.

Fabio Castori