Porto Sant'Elpidio, 17 aprile 2014 - Scardinano la porta d'ingresso del negozio e in pochi minuti arraffano cellulari per un valore di circa 20mila euro. È successo poco dopo le 4, ieri mattina, nel 3Store in via Umberto I, in pieno centro.

«Verso le 4.20 - racconta il titolare Mirko Rainelli - sono stato chiamato dalla vigilanza, che mi ha avvisato del furto e in particolare del fatto che stavolta, a differenza di altri tentativi, era scattato l'allarme della cellula del magazzino e che quindi i ladri vi erano penetrati». «Dopo aver scardinato la porta d'ingresso - continua il titolare - hanno svuotato le vetrine dove erano esposti una decina di cellulari. Non paghi, utilizzando un piede di porco, hanno forzato anche la porta del magazzino, trafugando tutti i cellulari Samsung, Apple e Nokia. L'entità del furto si aggira sui 20mila euro, escludendo un pc fisso e un portatile, anche loro rubati, e i danni alla porta d'ingresso e a quella del magazzino». Il negozio non dispone di telecamere di sicurezza, ma da quanto riferito al titolare da un agente di polizia, presente sul posto insieme ai carabinieri, una donna, che poi ha contattato le forze dell'ordine, dovrebbe aver osservato l'intera azione dei ladri . «Mi è stato detto che hanno fatto tutto nel giro di pochissimi minuti - spiega Rainelli - . Erano in tre e una volta afferrato il bottino, sono scappati a tutto gas a bordo di una station wagon scura in direzione nord». Secondo gli agenti, si tratterebbe della stessa banda che appena un'ora prima ha compiuto il medesimo furto in un negozio Wind di Sforzacosta. Inevitabile che Rainelli ponga l'accento sull'emergenza sicurezza .

«Quest'anno festeggiamo il decimo anno dall'apertura del negozio - dice - . Per sette anni non abbiamo avuto alcun problema, ma negli ultimi tre siamo stati colpiti da ben quattro tentativi di furto. Gli altri tre sono stati commessi da sbandati e non sono andati in porto. Stavolta invece si sono mossi dei professionisti. Ormai è un massacro. La notte ti sfondano le vetrine e negli orari di apertura è un continuo di movimenti e facce sospette. Oggi sono venuti a trovarmi diversi colleghi e la sensazione è quella di un malessere generale, un senso di scoramento accentuato, oltre che dalla mancanza di sicurezza, dal difficile momento economico e dallo Stato che ci 'spreme'. Posso dire di essere una vittima della lotta alla prostituzione, perché finché ci sono le ragazze per strada almeno fanno da guardia. Qualche giorno fa una di loro mi ha raccontato di aver cacciato una persona che voleva sfondare la vetrina».

di Lorenzo Girelli