Fermo, 18 aprile 2014 - UNA SENTENZA che pesa come un macigno. Il Tar delle Marche ha accolto i rilievi presentati dalla Power Crop nei confronti della Provincia di Fermo, annullando di fatto la procedura di valutazione impatto ambientale che per gli uffici provinciali ha avuto esito negativo e imponendo un nuovo passaggio che tenga conto di alcune prescrizioni.

Nella sentenza, pubblicata due giorni fa sul sito del Tar, si legge che “in sede di riesame si è verificato che alcuni dei rilievi ritenuti ancora ostativi sono stati per la verità considerati come superabili con prescrizioni o addirittura superati ove riferiti ad altri rilievi sostanzialmente coincidenti. Il discorso vale soprattutto per la problematica del monitoraggio ante operam e per quella della scelta del sito in relazione alla vicinanza con il futuro ospedale”. Il Tar raccomanda di condurre una nuova valutazione di impatto ambientale in tempi rapidissimi, superando alcune obiezioni che si ritengono ormai chiarite.

Secondo i sindacati, è un grande risultato che consente anche di sperare in un nuovo rinnovo della cassa integrazione che per gli operai ex Sadam scade il prossimo 30 giugno. Gabriele Monaldi della Rsu lo considera un segnale del tutto positivo, per i lavoratori e per l’attività che dovrà nascere: «Chi dice il contrario pensa solo a prendere tempo, ma ormai la strada è segnata, in tanti siti in Italia e così pure a Fermo. Il Tar ha ribadito la necessità di concludere il provvedimento nel più breve tempo possibile, ha sottolineato i tempi troppo lunghi che ci sono stati, tra le righe risponde anche al ricorso fatto dal Comune di Fermo che parlava di altri siti possibili e di accordi ormai scaduti. Una sentenza chiara e netta che porteremo al Comitato interministeriale, previsto i primi di maggio, il ministro all’Agricoltura è molto determinato, noi speriamo di poter ottenere un altro anno di cassa integrazione e su questo la sentenza del Tar sarà determinante».

Una situazione delicata per la quale non si esclude che la stessa azienda e poi anche i lavoratori possano chiedere un risarcimento danni: «Siamo assolutamente soddisfatti, volevamo una posizione chiara, nel bene o nel male serviva una parola definitiva, dopo 9 anni di battaglie, di passi avanti e di porte chiuse in faccia. Anche il Tar spiega bene che i problemi non sono di carattere ambientale, che sono ormai superati e ampiamente supportati dall’azienda con dati certi e studi precisi. Crediamo che si sia compiuto stavolta un definitivo passo avanti verso la realizzazione della centrale, che sarà davvero un passaggio fondamentale per lo sviluppo del territorio fermano e non solo».