Sant'Elpidio a Mare, 24 aprile 2014 - Futuro sempre più incerto sulle manifestazioni storiche elpidiensi. L'anno di lavoro dei saggi, tra riunioni, consultazioni, proposte e ipotesi di soluzione, anziché fungere da «svolta», così come più volte teorizzato dal sindaco Alessio Terrenzi, non è stato altro che il percorso di un nuovo 'naufragio'. Giovanni Catini, Alberto Valentini e Marco Verdecchia non hanno avuto altra via che alzare bandiera bianca, rimettendo il proprio mandato e lasciando nelle mani del sindaco ogni decisione. Più o meno la stessa conclusione a cui era giunto in passato Marco Cannella, chiamato anch'egli a risolvere i contrasti tra Ente Contesa e c ontrade. Lo hanno fatto con una lettera protocollata in Comune il 16 aprile.

I tre saggi non usano mezzi termini. «Viste le risposte delle parti - scrivono - riteniamo di non aver raggiunto il risultato aspettato, in quanto non siamo riusciti a far comprendere fino in fondo il senso che per noi hanno le manifestazioni storiche. La nostra impressione è che ognuna delle parti creda di avere la verità in tasca, mentre tutti gli altri devono adeguarsi senza peraltro cedere se non in piccolissima parte i privilegi acquisiti». Nella loro relazione al sindaco, i tre saggi ne hanno davvero per tutti e lo mettono nero su bianco. «Noi riteniamo che l'Ente Contesa del Secchio debba essere l'organizzazione super partes - osservano - ma non un organo ristretto, tanto meno a conduzione familiare, che rappresenti la società cittadina, da cui partono le direttive per l'organizzazione delle manifestazioni e le contrade debbano svolgere un ruolo attivo e di responsabilità all'interno dell'ente». «I personalismi devono essere superati non accusando gli altri di inaffidabilità - aggiungono - ma facendo tutti una sana autocritica». Quindi proseguono snocciolando i temi caldi della controversia.

«L'aspetto economico, peraltro fondamentale, nell'organizzazione generale, doveva essere secondario nella nuova impostazione del consiglio - scrivono i saggi - . Invece ci sembra di capire che il primo problema , se non spesso l'unico, sia la gestione dei proventi. Ulteriore controversia sollevata è rappresentata dai marchi registrati da parte dell'Ente Contesa del Secchio. Avevamo voluto superare questa disputa, cercando di stimolare la riorganizzazione del consiglio dei soci promotori all'interno dell'Ente, dove è auspicabile la partecipazione di forze che sono state elementi trainanti delle contrade, ma che per il normale avvicendamento si trovano a non far più parte del consiglio. Così si supererebbe il problema dei marchi». Inoltre «il Comune non può farsi carico di coordinare i vari attori e di finanziare la manifestazione, non avendo un interlocutore unico e affidabile con cui dialogare per eventi di questa portata. La nostra proposta di inserire i revisori dei conti è legata alla necessità di garantire la trasparenza nella gestione economica».

Ed infine i saggi concludono ponendosi alcuni interrogativi : in primis se le parti siano mosse dalla finalità del bene comune «o piuttosto all'interesse di alcuni gruppi che non riescono a fare un passo indietro per rilanciare le manifestazioni, che non sono appannaggio di alcuni, bensì di tutti gli a bitanti del Comune di Sant'Elpidio a Mare». E ancora: «la maggioranza della popolazione della nostra città e delle sue frazioni concorda su come sono gestite attualmente le manifestazioni storiche? Questo modo di fare sembra uno specchietto per attirare clienti nelle proprie taverne, piuttosto che essere un'occasione di fermento culturale della comunità e uno stimolo alla coesione per ricreare un interesse verso la città e versola sua storia in modo tutti ne possano davvero beneficiare».

di Aaron Pettinari