Lapedona, in mille al funerale di Andrea Attorresi / FOTO

Il calciatore dilettante è morto a 28 anni per un male improvviso. Il dolore degli amici: "Stiamo aspettando un tiro dalla porta del Paradiso"

Il funerale di Andrea Attorresi, morto a 28 anni (foto Zeppilli)

Il funerale di Andrea Attorresi, morto a 28 anni (foto Zeppilli)

Lapedona (Fermo), 12 ottobre 2017 - Più di mille persone hanno preso parte alla cerimonia funebre che si è svolta al campo sportivo di Lapedona (FOTO) per l'addio ad Andrea Attorresi, il giovane calciatore - stroncato da un male improvviso e incurabile - è morto martedì sera, a soli 28 anni. 

La cerimonia, officiata da don Giordano Trapasso, vicario del Vescovo, è stata aperta dalle testimonianze degli amici di Andrea e della famiglia Attorresi. 

Il ricordo della sorella

"La notizia dell'improvvisa malattia e morte di Andrea è corsa velocemente tra i giovani - ha detto Mauro Pieroni, ex sindaco di Lapedona e amico della famiglia Attorresi - ed ha gettato la nostra comunità in uno sconcerto profondo. Questa tragedia testimonia quanto i nostri giovani siano legati da un filo sottile e invisibile fatto di gioco e fratellanza. Tanti sono i perché che non hanno risposta, che forse possiamo trovare nell'insegnamento alla preghiera". "Propongo - ha concluso rivolto al sindaco Giuseppe Taffetani, presente alla cerimonia - di intitolare il campo sportivo ad Andrea".

"Te ne sei andato velocemente, senza darci il tempo di salutarti, proprio tu che eri così calmo", ha detto un amico dal pulpito, circondato da tutti gli altri amici.  "Siamo certi che adesso tu ti stia chiedendo che cosa stiamo facendo qui, stiamo aspettando un tiro dalla porta del Paradiso", ha proseguito un altro. "Eri la persona dei controsensi, in estate ti vestivi accollato e in inverno con una t-shirt. Più volevi bene, più insultavi. Ma essere qui - ha concluso un altro ancora - a dirti addio, è il più forte dei controsensi". 

Fra le testimonianze anche quelle del professor Scipioni dell'Ipsia di Fermo, dove  Andrea si era diplomato, e di Malaspina della Figc. 

"Dalla forte passione del calcio di Andrea è nata la bellezza dell'amicizia e la testimonianza di una vita gioiosa. Ringraziamo Dio per le cose belle che Andrea ha saputo donare su questa terra, nelle società sportive e nella comunità - sono le parole di don Trapasso -, il cammino del dolore può diventare il cammino della speranza".