Casette d’Ete, contatore manomesso: bar chiuso

Un magnete impediva al meccanismo di girare

SUL POSTO I tecnici dell’Enel sono stati i primi a insospettirsi dopo le prime verifiche sui consumi ‘sospetti’

SUL POSTO I tecnici dell’Enel sono stati i primi a insospettirsi dopo le prime verifiche sui consumi ‘sospetti’

Sant'Elpidio a Mare (Fermo), 21 agosto 2017 - Sulla porta del bar di Casette d’Ete c’è scritto ‘Chiuso per ferie’ ma dietro la chiusura dell’attività ci sarebbero altri motivi, in primis il distacco dell’energia elettrica. Sì perché è avvenuto che in quel locale pubblico, dove da qualche mese è cambiata la gestione ora in capo a una coppia del maceratese, diverse bollette dell’energia elettrica risultavano non pagate e poiché nel frattempo gli importi erano notevolmente diminuiti (nonostante il locale fosse aperto 24 ore su 24), all’Enel si sono insospettiti e sono andati a verificare la situazione di questa utenza.

E così accaduto che hanno scoperto lo stratagemma messo in atto dai gestori per diminuire drasticamente il conteggio del consumo elettrico: era stato collocato un magnete sul contatore che, una volta acceso, consentiva di fermare il meccanismo mentre l’erogazione dell’energia elettrica veniva comunque garantita. Un escamotage per alterare la misurazione reale del consumo in kilowatt, che veniva messo in funzione solo nelle ore notturne mentre durante il giorno il contatore funzionava regolarmente, per eludere ogni possibile controllo.

Poiché alcune delle bollette dell’Enel non erano state pagate e l’utente era stato messo in mora, sono stati avviati dei controlli che hanno consentito all’Enel di venire a capo dell’arcano. I tecnici sono perciò andati sul posto, insieme ai carabinieri della locale stazione, per procedere al distacco dell’energia elettrica e, di conseguenza, i gestori sono stati obbligati a chiudere. Non potranno riaprire fino a quando non saranno pagati i circa 20mila euro di arretrati e di consumi dovuti all’Enel. Nei confronti dei due gestori è subito scattata la denuncia penale in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per truffa continuata in concorso.

m. c.