"Ci fanno fare la differenziata poi in discarica mescolano tutto"

Segnalazione del Comitato civico: chi controlla lo smaltimento?

Discarica (foto Zeppilli)

Discarica (foto Zeppilli)

Fermo, 12 febbraio 2017 - «Che senso ha imporre ai cittadini la differenziata se poi in discarica viene tutto ammassato insieme?». È l’interrogativo che il presidente Renato Rossi ha posto nella conferenza stampa di ieri mattina, indetta per esporre i dubbi e le perplessità del Comitato civico discarica San Biagio sulla raccolta e sullo smaltimento dei rifiuti nel territorio fermano.

Nei saloni del Caffè Belli il Comitato, in collaborazione con le associazioni Isde e Acu, ha presentato gli ultimi dati acquisiti, correlati di video, sull’impianto di San Biagio. «Quello che presentiamo oggi – ha spiegato Renato Rossi – è l’esito della fase 5 del progetto che il Comitato sta portando avanti, ovvero informare i cittadini sulla gestione del ciclo dei rifiuti nel nostro territorio. Dopo segnalazioni, anche di personale operante in discarica, è emerso che a San Biagio si mescola tutto. Fra dicembre e gennaio, fuori dalla recinzione dell’impianto, abbiamo effettuato delle riprese per vedere lo svolgimento delle operazioni».

Sono principalmente quattro le problematiche rilevate dal Comitato. «I video dimostrano – ha continuato Rossi – il conferimento di rifiuti urbani non trattati, cioè che non vengono sottoposti al Tmb (Trattamento meccanico biologico). I rifiuti urbani, caricati dai cassonetti di paesi e città, non subiscono trattamenti o controlli. Il conferimento di umido dalla raccolta differenziata, cioè i rifiuti organici arrivano al mattino, vengono scaricati nell’impianto di trattamento, poi nel pomeriggio vengono ricaricati e trasferiti in discarica senza alcun trattamento. Ci chiediamo: chi controlla la discarica?

Il regolamento prevede che ogni carico di rifiuti deve essere oggetto di ispezione prima e dopo lo scarico, per verificare la conformità al decreto varato dal ministero dell’Ambiente, ma qui pare che nessuno controlli, anche se l’Arpam dice che andrebbe tutto bene».

Infine, la stoccata. «L’obiettivo dei comuni è raggiungere il 65% di differenziata – spiega Rossi – questo dovrebbe portare a ridurre i rifiuti da conferire in discarica. Per quale motivo, allora, l’Asite ha presentato un progetto di ampliamento di San Biagio? Se i cittadini producono meno rifiuti, dovrebbero pagare meno tasse per lo smaltimento, invece viene loro chiesta la stessa cifra e forse di più per fare fronte alle spese che i comuni sostengono per fare la differenziata. Questo materiale è stato presentato alla Procura, ai carabinieri e alla Guardia di finanza per integrare l’esposto già presentato».