Fermo, processo per i lotti di Casabianca, tutti assolti

Gli otto imputati eccellenti erano accusati di concussione e corruzione e il pm aveva chiesto 20 anni. Ma per i giudici il fatto non sussiste

I 'lotti di Casabianca' all'origine del processo (foto Zeppilli)

I 'lotti di Casabianca' all'origine del processo (foto Zeppilli)

Fermo 10 gennaio 2018 - Tutti assolti perché il fatto non sussiste. E’ questo quanto ha sentenziato il Collegio penale di Fermo riguardo gli imputati del processo dei cosiddetti “lotti di Casabianca”. I giudici hanno completamente ribaltato la richiesta di 20 anni complessivi del pm Domenico Seccia, azzerando ogni tipo di addebito.

Alla sbarra erano finiti in otto con l’accusa concussione e corruzione: l’ex assessore all’urbanistica della giunta Brambatti, Paolo Rossi, l’ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Andrea Morroni, l’ex consigliere del Pd, Renato Leoni, il dirigente dell’ufficio urbanistica, Gianluca Rongoni, il commercialista fermano, Piero Postacchini, l’avvocato Maurizio Minnucci, anche lui di Fermo, l’imprenditore fermano Mauro Donzelli e il mediatore immobiliare di Acquaviva Picena, Pasquale Ferrari.

Il Collegio penale ha invece condannato le parti civili a pagare le spese legali di Rossi e Morroni. Una somma simbolica ma significativa su chi, secondo i giudici, avesse ragione in questo processo .