Meningite, grave un 35enne di Monterubbiano

E’ ricoverato in rianimazione. Profilassi per i familiari e per i medici del pronto soccorso

Medici (immagine di repertorio)

Medici (immagine di repertorio)

Fermo, 19 dicembre 2016 - E’ allarme per un caso grave di meningite registrato al «Murri». Un 35enne di Monterubbiano, infatti, è stato ricoverato d’urgenza e si trova ora in coma farmacologico.

Il giovane ha iniziato ad accusare forti mal di testa e poi febbre alta, fino a quando il dolore al capo è diventato lancinante ed è sopraggiunto lo stato confusionale. La situazione è precipitata la notte di venerdì e le condizioni del 35enne sono peggiorate notevolmente. A quel punto i familiari, preoccupati, hanno pensato di rivolgersi al pronto soccorso di Fermo.

Qui i medici non hanno avuto difficoltà a capire che il paziente era affetto da una meningite in stato avanzato. Sono subito scattate le precauzioni igienico sanitarie e il malato è stato messo immediatamente in isolamento.

Dopo le prime cure, che purtroppo non hanno sortito alcun effetto, il 35enne di Monterubbiano è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, dove lotta tra la vita e la morte.

Al pronto soccorso sono scattate le operazioni di sterilizzazione dei locali in cui è stato ospitato il paziente e le procedure di profilassi per i medici e i paramedici entrati in contatto con lui. Stessa sorte per la compagna del giovane e per tutte le persone vicine, che ieri mattina hanno iniziato la tipica cura preventiva antibiotica.

Il paziente è stato sottoposto alle analisi del sangue per cercare di capire di che tipo di meningite si tratti: virale o batterica. Nel caso risultasse batterica, quindi molto più pericolosa, l’obiettivo sarà di capire al più presto a che ceppo appartenga.

La situazione, oltre che per le condizioni disperate del giovane, preoccupa per il dilagare del fenomeno a livello nazionale. Sono tantissimi i casi registrati da un mese a questa parte, soprattutto in Toscana, dove è allarme rosso. I responsabili del servizio d’igiene delle varie Asur di zona sono preoccupati anche dall’esodo per le vacanze di Natale, che rischia aumentare la diffusione della malattia.