Fermo, caso Mithun Rossetti, il giudice dispone ulteriori indagini

Bocciata l'archiviazione come suicidio, accolta la richiesta dei legali della famiglia Rossetti

Lorena Poddine, la mamma di Mithun Rossetti

Lorena Poddine, la mamma di Mithun Rossetti

Fermo 27 settembre 2017 - Le indagini sulla misteriosa morte di Mithun Rossetti, lo studente universitario 26enne di Treia, trovato impiccato in una villa di Porto Sant’Elpidio, devono continuare. Lo ha disposto ufficialmente questa mattina il gip del tribunale di Fermo, Marcello Caporale, che ha accolto la richiesta di opposizione di archiviazione del caso, presentata dai legali delle famiglia Rossetti, gli avvocati Federico Valori e Rossano Romagnoli.

“La richiesta di archiviazione come suicidio – spiega il gip Caporale – al momento non può essere accolta in quanto le complesse indagini svolta fino ad ora non appaiono complete, giacché da un canto sono stai omessi alcuni accertamenti che potrebbero apportare nuovi e significativi elementi per fare piena luce sull’episodio e non sono state sentite alcune persone, che potrebbero fornire preziose indicazioni. Al fine di ricostruire compiutamente ed esattamente la vicenda ed eventualmente identificare il responsabile o i responsabili di una condotta criminosa, vanno svolte altre indagini”.

Dunque le ultime ore vissute da Mithun in quella maledetta alba del 7 agosto del 2016, andranno passate ulteriormente al setaccio, perché, anche secondo il gip, qualcuno potrebbe aver ucciso il ragazzo o averlo spinto a suicidarsi.