Fermo, segnaletica imbrattata, esposto contro le multe

Strada Mezzina, è stato presentato da Gismondi, ex sindaco di Montegranaro

Gastone Gismondi (a destra) insieme all’avvocato Andrea Agostini

Gastone Gismondi (a destra) insieme all’avvocato Andrea Agostini

Fermo, 8 dicembre 2017 - L’autovelox sulla provinciale Mezzina ancora nell’occhio del ciclone: oltre alla pioggia di ricorsi di automobilisti multati, è stato avviato un procedimento penale con il deposito, avvenuto ieri, di un esposto in Procura firmato dall’ex sindaco di Montegranaro, Gastone Gismondi, assistito dall’avvocato Andrea Agostini. Ed è annunciata, per la prossima settimana, una interrogazione parlamentare da parte del senatore Remigio Ceroni.

«Con questo esposto - dichiarano Gismondi e Agostini – abbiamo sollevato il problema e, raccolti e prodotti documenti fornitici anche dalla Provincia, chiediamo che si indaghi per verificare se ci sono profili di reato o meno». Quali gli elementi portanti dell’esposto? «La segnaletica, innanzitutto: i cartelli sono stati corretti imbrattandoli per cancellarne alcune parti e questo è già di per sé un illecito amministrativo. Di sicuro non sono cartelli regolari - spiegano -. La rilevazione con l’autovelox è partita il 10 agosto, è di pochi giorni prima il decreto del presidente della Provincia che dà la stura a tutto ciò eppure l’ordinanza dirigenziale per tutta la nuova segnaletica da adeguare viene pubblicata il 27 novembre, ovvero la settimana dopo un incontro promosso da Gismondi e Ceroni presenti un centinaio di persone, tutte con un bel carico di sanzioni. Basterebbe questo per dire che tutte le multe andrebbero annullate e i soldi restituiti ai cittadini».

Altro aspetto singolare: «Abbiamo acquisito il verbale con cui l’autovelox viene installato e chiesto alla Provincia di avere il contratto di appalto con la ditta privata che fornisce il servizio. Contratto che non esiste come ci ha scritto, nero su bianco, il dirigente». Ancora: «I verbali comportano spese di notifica significative, a volte superiori all’importo della sanzione. Ma per legge, quei soldi non possono andare né alla Provincia né al gestore. A chi vanno?».

Altre prove derivano dalle foto dei sanzionati «in cui capita di vedere che viene multato come se fosse un tir in eccesso di velocità quello che è un Suv. Ci chiediamo: un sistema che sbaglia a rilevare l’identità del mezzo è attendibile nel rilevare la velocità?». «Mi sono deciso a farmi carico di questa battaglia dopo numerose telefonate di imprenditori e dopo che una signora, piangendo, mi ha mostrato le multe che non sapeva come pagare - afferma Gismondi -. Il sistema del tutor stava funzionando bene, visto che da quando è stato installato non ci sono stati incidenti lungo la Mezzina. Perché cambiarlo? E perché farlo ad agosto? Se davvero la Provincia pensava alla sicurezza doveva dare la giusta informazione. Sono convinto che quando i giudici di pace vedranno questi documenti, saranno i primi ad annullare le sanzioni».