Montegranaro, multe sulla Mezzina. In arrivo pioggia di ricorsi

Infuocata assemblea degli automobilisti ‘beccati’

L’incontro dell’altra sera al calzaturificio Dino Corvari

L’incontro dell’altra sera al calzaturificio Dino Corvari

Montegranaro (Fermo), 22 novembre 2017 - Sì, vale la pena presentare ricorsi al Giudice di pace e al Prefetto, per l’annullamento delle migliaia (ipotizzate tra le 6mila e le 10mila) di sanzioni comminate dagli impietosi autovelox installati al posto dei tutor lungo la Mezzina in piena estate.

Non è il caso di una class action «ma in compenso – hanno spiegato i legali rivolti ai multati lungo la Mezzina, nel calzaturificio Dino Corvari e provenienti da Montegranaro, Monte Urano, Sant’Elpidio a Mare, Montegiorgio, Monte San Pietrangeli e da altri centri – considerati i tempi di notifica i (90 giorni, utilizzati quasi per intero dalla società cui la Provincia ha affidato la gestione del servizio e che percepisce una percentuale sulle sanzioni andate a buon fine; ndr), mettetene insieme il più possibile, sapendo che fino a 1000 euro, le spese per il ricorso sono le stesse». Poche le speranze per chi ha pagato entro i 5 giorni dalla notifica (risparmiando il 30%) ma «chiederemo alla Provincia di annullare in autotutela tutte le sanzioni (con effetto retroattivo) per la mancata informazione sul provvedimento. D’altra parte – ha detto il senatore Remigio Ceroni (Fi) che ha gestito l’assemblea – la Provincia di Fermo ha assicurato che tale provvedimento non serviva per fare cassa. Si tratterebbe di una decisione coraggiosa, adottata da enti di altre regioni. Chiederemo anche alla Provincia di farsi carico delle spese per i ricorsi».

Della questione, sarà interessato anche il Prefetto e Ceroni ha ipotizzato un interessamento governativo, affinché le notifiche passino dagli attuali 90 a 30 giorni. Sono piovute critiche sulle modalità di attuazione dei controlli: per aver cancellato con il bianchetto la scritta sulla segnaletica esistente impedendo agli automobilisti abituali di notare le differenze nel rilevamento della velocità; critiche per una tolleranza troppo esigua: la maggior parte delle sanzioni è per superamenti di 1-2 km/h, mentre una tolleranza del 10% sarebbe stata più accettabile; per le apparecchiature collocate su pali che oscillano cambiando la percezione dei rilevamenti; per il fatto che obiettivo primario non è certo la sicurezza in quanto, superati gli autovelox a 90km/h le sfrecciano ad elevata velocità.

«Forse – ha affermato il consigliere provinciale Giorgio Famiglini – adesso che la Regione è venuta in soccorso dei poco virtuosi compagni consentendo di chiudere il bilancio, la Provincia potrebbe intervenire con un provvedimento in autotutela. A che è servita questa operazione? La presidente della Provincia e gli altri parlano sempre di collaborazione con l’opposizione, invece, come sempre, hanno deciso tutto da soli».