Omicidio di Roberto Tizi, ascoltati i complici

Il fratello e il nipote di Ziu non parlano, Toni nega tutto

Martinsicuro, la scena dell'omicidio di Roberto Tizi (Foto Ansa)

Martinsicuro, la scena dell'omicidio di Roberto Tizi (Foto Ansa)

Teramo, 16 giugno 2015 - Solo Antonio (Toni) il ragazzo di 18 anni, arrestato col fratello Rudy di 24 anni e il padre Michele Ziu di 52 anni, accusati di concorso nell’omicidio di Roberto Tizi, 35 enne di Martinsicuro, originario di Petritoli, ha deciso di rispondere a tutte le domande durante l’interrogatorio di garanzia, tenutosi ieri nel carcere Castrogno di Teramo. Il ragazzo ha raccontato di essere estraneo alla vicenda, di non sapere nulla di cosa è accaduto quella domenica sera nel quartiere Tronto, poiché lui era ancora a lavoro.

Il diciottenne, cameriere, assistito dall’avvocato Maurizio Cacaci, ha ripetuto che era al suo posto di lavoro e che le sue affermazioni possono essere controllate. Il legale ha quindi chiesto agli investigatori, all’interrogatorio erano presenti il Giudice per le Indagini Preliminari, Giovanni De Renzis e il Pubblico Ministero Bruno Auriemma, l’acquisizione di testimonianze per avvalorare l’alibi fornito dal ragazzo.

Il padre Michele e il fratello maggiore, invece, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’avvocato Maurizio Cacaci non ha fatto richiesta della revoca delle misure cautelari per nessuno dei tre membri della stessa famiglia accusati d’aver partecipato, anche se solo in appoggio, all’omicidio del trentacinquenne Roberto Tizi che ha pagato con la vita l’umiliazione inferta, qualche ora prima di essere ucciso a colpi di pistola sotto casa, all’albanese Arjan Ziu, reo confesso. Oggi, a mezzogiorno, il procuratore della Repubblica di Teramo affiderà al medico legale, Giuseppe Sciarra, l’incarico di eseguire l’autopsia. L’avvocato Maurizio Cacaci deciderà se nominare un perito di parte che segua l’esame autoptico per conto dei suoi assistiti.