Fermo, degrado al parco della Mentuccia

Rifiuti, erbacce e lampioni rotti. Nessuno ci passeggia più per la gioia dei tossici, ora padroni assoluti

Parco della Mentuccia, foto Zeppilli

Parco della Mentuccia, foto Zeppilli

Fermo, 22 settembre 2017 - I bambini ci vanno anche a giocare, del resto di spazi verdi a Fermo non è che ce ne siano in abbondanza. Ci si va al parco della Mentuccia, per respirare un po’ d’aria buona, ci sono alberi e il verde lontano dalle auto. Ma ultimamente è diventato difficile andarci.

La prima criticità è proprio la difficoltà di accedere ad un parco che comunque ha molti spazi in discesa. Mancano le zone di accesso, spazi per lasciare le auto quando si vuole vivere un parco del genere. E allora è un attimo che la Mentuccia sia diventata ricettacolo di degrado, regno di tossicodipendenti, di persone che lasciano rifiuti e sporcizia varia. Abbastanza ironico il cartello d’ingresso che vieta l’accesso ai cani, fossero solo quelli il problema. 

Netta la divisione del parco, la prima parte, scendendo dalla scuola media Da Vinci Ungaretti, è relativamente sistemata, la strada di accesso è asfaltata, c’è un campetto che potrebbe essere utile per giocare e per organizzare eventi sportivi, ci sono due casette di legno che custodiscono chissà che e che cominciano a spaccarsi. Mancano progetti e manifestazioni, mancano persone che potrebbero spendersi per tenere vivo questo angolo, proprio sotto le case, tante le palazzine che insistono in questa zona.

Quello che non mancano sono i residui strani, avanzi di plastica di chissà cosa, a scendere ancora si incontrano vetri rotti e sporcizia e poi la strada, in discesa, del tutto impraticabile. Ci sono le buche e niente intorno, sassi e poco altro, alberi che resistono da soli e la vista intorno sulle campagne che lascia respirare ma senza prospettive, senza una regola.

Un luogo che potrebbe essere vissuto, un percorso salute, uno spazio per sportivi e non solo. Vivo solo per chi si avventura e non teme pericoli, per niente adatto ai bambini più piccoli, eppure pieno di possibilità, di potenzialità sempre inespresse. Le panchine finiscono piano piano per essere sotterrate dalla terra che si accumula, i cestini dei rifiuti traboccano, i lampioni sono rotti, la vita di un parco bello come la Mentuccia è solo sfiorata e mai vissuta davvero.