Sant'Elpidio a Mare, picchiava l’ex e le bruciò l’auto. Oltre tre anni ai domiciliari

Dura condanna per un 21enne. L'aveva anche minacciata di morte di sfigurarla con l’acido

Violenza

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Fermo, 21 ottobre 2017 - Aveva reso la vita della sua ex un incubo, arrivando addirittura a bruciarle l’auto, non prima di averla picchiata ripetutamente, minacciata di morte e di sfigurarla con l’acido. Un’escalation di violenza fino allo scorso 26 giugno quando, appunto, aveva appiccato le fiamme alla vettura della malcapitata, una ragazza di Montegranaro.

Per questo motivo Rachid Jeddi, un 21enne di origini marocchine, residente a Sant’Elpidio a Mare, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, da scontare ai domiciliari. Il giovane, difeso dall’avvocato Michela Romagnoli, era stato chiamato a rispondere di una lunga lista di reati: incendio doloso, minacce, violenza privata, lesioni personali, stalking e maltrattamenti in famiglia. L’avvocato Romagnoli, all’uscita dall’aula, ha annunciato il ricorso in appello: «Cercheremo una riduzione delle pena, facendo capire che questa escalation di violenza è scaturita da una relazione finita male».

Lo scenario, a dir poco inquietante, era emerso dopo l’incendio doloso dell’auto della ex del 21enne. Nell’occasione erano intervenuti i carabinieri, che, attraverso un’accurata indagine, avevano scoperto un sottobosco di violenze che aveva condotto all’arresto del marocchino. Dopo la fine della relazione con la giovane veregrense, il ragazzo, accecato dalla gelosia, aveva lasciato campo libero alla violenza.

Anche nel periodo in cui i due ragazzi si frequentavano, in realtà, lui la vessava e proprio per questo lei aveva deciso di lasciarlo. Una decisione che il 21enne non aveva voluto accettare, così, da oltre un anno, aveva reso la vita della ragazza un inferno con continue telefonate e invii di sms, costringendola a cambiare le sue abitudini di vita. La vittima di stalking era arrivata a temere anche per l’incolumità dei suoi figli piccoli, avuti da una storia precedente, e per i suoi parenti, anch’essi minacciati dal magrebino. Secondo i carabinieri, l’uomo era arrivato addirittura a picchiarla in modo sistematico con cadenza giornaliera. La ragazza aveva vissuto per un anno in uno stato di perenne ansia e terrore, fino all’arresto del 21enne deciso dal gip del tribunale di Fermo, Maria Grazia Leopardi, che per lui aveva disposto la misura cautelare in carcere.