Porto Sant'Elpidio, blitz nella veranda dello chalet: "Hanno rotto le tende"

E' accaduto al Salè sul lungomare sud. L'amara scoperta fatta dalla titolare dello stabilimento

Bivacco notturno allo chalet Salè di Porto Sant'Elpidio

Bivacco notturno allo chalet Salè di Porto Sant'Elpidio

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 21 gennaio 2018 - Non bastassero i problemi con cui quotidianamente ha a che fare legati all’erosione che sta minacciando sempre di più il suo stabilimento balneare, Cinzia Brunelli, titolare dello chalet Salè, sul lungomare sud, ieri mattina, andando al lavoro, ha trovato una amara sorpresa.

«Stanotte, delle persone si sono ritrovate nella mia veranda, hanno tirato giù i tavoli accantonati per l’inverno e, portando delle sedie che non si sa dove siano state prese, si sono sistemati con comodo. Forse per assicurarsi maggiore privacy o per ripararsi dal freddo – ironizza la Brunelli - hanno pure abbassato le tende in plastica che, solitamente tengo tirate su, per evitare che le mareggiate me le danneggino, in quanto non avrei i soldi necessari per sistemarle. Così facendo, le hanno rotte».

Stando alle sedute intorno ai due tavoli, erano almeno in sette (sei le sedie prese chissà dove, più una poltroncina del locale) e devono aver trascorso un bel po’ di tempo, stanti le cicche delle sigarette rollate ritrovate ieri mattina, alcune cartacce e qualche foglietto scarabocchiato. Dopo aver preso atto di quanto accaduto durante la notte e constatato che, tutto sommato, i danni erano limitati, la Brunelli ha pensato di buttarla sull’ironia «anche perché ormai sto vivendo situazioni talmente assurde a causa dell’erosione, che non mi stupisco più di niente – dice – e meno male che un fatto simile è successo adesso. Fosse accaduto qualche mese più avanti, con i lavori di sistemazione dello chalet fatti, il danno sarebbe stato maggiore. Lo considero quasi un premio di consolazione».

Nel frattempo, la Brunelli ha postato le foto della scena che si è ritrovata davanti ieri mattina: «Le sedie non sono mie. Chi le riconosce come proprie, può venire a prendersele».