Porto Sant'Elpidio, ricatto a luci rosse. Lei si difende: "Sono innocente"

La De Costanzo: "Quelle foto scattate dalla compagna dell'imprenditore, piacevo ad entrambi"

Porto Sant'Elpidio, ricatto a luci rosse (foto d'archivio)

Porto Sant'Elpidio, ricatto a luci rosse (foto d'archivio)

Porto Sant'Elpidio 28 luglio 2017 - “Sono innocente, non ho mai ricattato quell’uomo e le immagini trovate dagli inquirenti non erano nel mio telefonino, ma foto che mi aveva scattato la compagna di chi mi ha denunciato”. Dalla sua abitazione, dove si trova ai domiciliari a causa di una misura cautelare preventiva emessa dal gip del tribunale di Fermo, Costantina De Felice, 37 anni, di Porto Sant’Elpidio, grida la sua estraneità ai fatti: “Lui era il mio datore di lavoro ed ero amica anche delle sua compagna. Spesso uscivamo tutti e tre insieme, andavamo a cena fuori, al centro benessere; ed è in quelle occasioni particolari che abbiamo scattato le foto. Una volta lei mi ha fatto indossare un capo sexy e mi ha fotografata. Credo che piacessi ad entrambi. Specialmente a lui che mi corteggiava assiduamente, tanto che dopo cinque mesi mi sono licenziata perché non reggevo più la situazione. Gli ho detto chiaramente che aveva troppi più anni di me e che quel sentimento non andava bene. Per il compleanno mi ha regalato una torta gigante e abbiamo trascorso tutti e tre insieme anche l’ultimo dell’anno. C’era un rapporto di amicizia e non lo avrei mai ricattato”.

Questa è la versione fornita dalla De Felice, che chiede a gran voce venga verificata dagli inquirenti: “Ripeto, durante la perquisizione a casa mia, non è stato rivenuto alcun elemento che mi colleghi a questi episodi. So soltanto che il mio ex datore di lavoro ha litigato con una persona che frequento e se lui ha fatto qualcosa io non c’entro nulla. Quelle foto sexy sono state scattate dal mio ex datore di lavoro e dalla sua compagna. Io non ho mai avuto quelle immagini”.

Dunque dal racconto della De Felice, sembrerebbe che la compagna fosse al corrente e anche protagonista della situazione. Cosa che potrebbe essere sfuggita ad Abdur Razzak, il 26enne originario del Bangladesh residente a Porto Sant’Elpidio, che a questo punto sarebbe l’unico protagonista del ricatto.

Resta il fatto che i due, difesi dall’avvocato Massimo Petracci, sono accusati di estorsione e violenza privata continuata in concorso nei confronti di un noto imprenditore elpidiense.

I fatti risalgono al gennaio scorso quando la De Felice, in occasione di un incontro con la vittima, lo avrebbe e minacciato di inviare alla sua attuale compagna alcune immagini in cui la stessa De Felice era ritratta nuda. La 37enne elpidiense aveva aggiunto che, se non avesse pagato la somma di mille euro, avrebbe detto alla sua fidanzata che era stato proprio lui a scattare quelle foto. Il complice della donna, Razzak, aveva invece minacciato di morte l’imprenditore e in seguito, con il telefonino, aveva inviato alla sua compagna foto compromettenti ritraenti un vibratore, la De Felice in abiti succinti e insieme alla vittima.