Pronto soccorso sotto esame, gli utenti lo promuovono

Ottimi i risultati del sondaggio durato un anno

Pronto soccorso

Pronto soccorso

Fermo, 21 marzo 2017 - E’ la porta di tutto il sistema sanitario, il luogo da cui tutto comincia, qualche volta giustamente, altre per situazioni che potevano essere risolte altrove. Il pronto soccorso è il cuore di ogni cosa, il filtro che regola l’accesso all’ospedale, lo spazio che accoglie le vere emergenze e i codici dai colori più rassicuranti, bianco e verde, che potevano essere trattati negli ambulatori dei medici di base.

Proprio qui si registrano i sentimenti più forti da parte degli utenti e proprio qui il primario, Fabrizio Giostra, ha voluto che venisse condotta una indagine tra i pazienti, per percepire le sensazioni, le difficoltà, per capire come viene percepito il lavoro degli operatori. Una ricerca che è durata un anno e che ha coinvolto circa 800 utenti del pronto soccorso, per arrivare a numeri e spunti importanti. «Abbiamo capito che le persone che si rivolgono a noi per prima cosa chiedono attenzione e considerazione, se vengono considerati sotto questo aspetto poi percepiscono meno anche il tempo di attesa», spiega Giostra.

«Oggi al nostro pronto soccorso lavorano circa 100 persone, quello che vogliamo far capire è che ci vuole tempo per valutare una situazione, per capire quale codice assegnare a ciascuno, bisogna essere lucidi e concentrati». Giostra sottolinea che spesso ad intasare il lavoro degli operatori sono le situazioni improprie, i malati cronici che si riacutizzano, i fine vita, le difficoltà che dovrebbero essere ammortizzate altrove: «Se poi non abbiamo il necessario supporto dei reparti, non possiamo ricoverare e inviare dove si dovrebbe ecco che il sistema non funziona più». In generale la percezione dei pazienti del pronto soccorso è buona, le percentuali maggiori hanno parlato di professionalità adeguata, di informazioni abbastanza capillari: «Abbiamo ricevuto spunti di miglioramento, per esempio ci si rimprovera di non comunicare adeguatamente il codice che ogni situazione riceve. Abbiamo già organizzato la presenza dei ragazzi richiedenti asilo che, da volontari, accolgono e aiutano le persone a orientarsi nei primi momenti al pronto soccorso ma anche in tutte le occasioni di incertezza. Con un sorriso, danno ascolto alle necessità. Stiamo pensando alla realizzazione di un pieghevole con le informazioni utili per i codici di accesso ma anche sul funzionamento del pronto soccorso. Daremo maggiore attenzione alla chiarezza delle informazioni da dare al momento delle dimissioni. Non intendiamo lasciare il paziente per lungo tempo senza la considerazione del personale e cercheremo, anche se questa è la parte più difficile, di diminuire la percentuale di pazienti che aspettano più di tre ore tra il triage e l’accesso all’ambulatorio del pronto soccorso». Fondamentale anche aumentare il servizio per diminuire il dolore delle persone, il pronto soccorso lavora in collaborazione col personale specializzato in questa situazione, per provare a sollevare l’anima di chi aspetta una risposta.