Fermo, un’aula per ascoltare i ragazzi. Il Montani contro il cyberbullismo

La scuola si è dotata di professionisti per combattere il fenomeno

L'incontro

L'incontro

Fermo, 18 ottobre 2017 - Bulli sul web, leoni da tastiera, a rendere la vita dei coetanei un incubo. È un fenomeno in crescita quello del cyberbullismo e le scuole corrono ai ripari, anche per ottemperare alla legge 71 del 29 maggio 2017 che impone iniziative e reti per la prevenzione e il contrasto del fenomeno. La prima scuola a ufficializzare una rete operativa sull’argomento è l’istituto tecnico Montani, la dirigente Margherita Bonanni ha presentato nei giorni scorsi l’equipe che si occuperà di valorizzare le competenze della scuola, diffondendo le buone pratiche di una efficace prevenzione del problema del bullismo e del cyberbullismo. L’incontro era aperto agli studenti delle classi prime e ai loro genitori, nel gruppo di lavoro Maurizio Ciotola, nominato quale referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo, e Cristina Marinelli, psicologa-psicoterapeuta, giudice onorario al tribunale per i minorenni di Ancona, esperta nel settore della psicologia scolastica.

«Gli studenti delle prime classi e le rispettive famiglie – spiega la Bonanni – sono stati informati e formati sulle attività che l’Istituto ha deciso di promuovere in prevenzione di tali fenomeni e per garantire il benessere fisico e psicologico degli studenti. C’è la possibilità di rivolgersi 24ore su 24 ad un numero (349.6391500) installato per qualsiasi richiesta di aiuto o di intervento in merito a possibili episodi inerenti al bullismo o cyber bullismo». E’ stata allestita anche un’aula per l’ascolto sia per gli alunni che per le rispettive famiglie, mentre in classe si porteranno avanti iniziative per supportare eventuali disagi e intercettare il malessere di chi subisce prevaricazioni e violenze, anche verbali. «In particolare – sottolinea ancora la Bonanni – si è voluto portare a conoscenza le famiglie ed i ragazzi, di come il bullismo ed cyber bullismo siano problemi da affrontare su un duplice versante: da un lato focalizzando il rapporto ‘bullo-vittima’ e dall’altro, considerando tutti gli alunni della classe che sono comunque coinvolti, sia pure nel ruolo di spettatori inattivi, fondamentale dunque costruire complicità favorendo il più possibile il lavoro di gruppo».

La psicologa Marinelli ha parlato delle tante forme di dipendenza che i ragazzi possono sviluppare, restando connessi a internet troppo a lungo, finendo per soffrire del disturbo da dipendenza da internet, della sindrome da disconnessione, della sindrome da vibrazione fantasma, vamping, di chi vive di notte in rete per poi dormire di giorno. Già da tre anni il Montani lavora per la prevenzione del bullismo, coinvolgendo i ragazzi in progetti che vedono il karate come utile strumento di difesa ma anche di regola, di meditazione, di forze che si indirizzano nella giusta direzione.