Fermo, sesso con una minorenne, barista indagato

L'uomo sostiene che la giovane era consenziente

Sono intervenuti i carabinieri

Sono intervenuti i carabinieri

Fermo, 19 maggio 2017 - Avrebbe consumato un rapporto sessuale con una minore che si trovava nel suo bar. Per questo motivo il titolare del locale, un 40enne di un paese dell’entroterra, è ora indagato per violenza sessuale.

La storia è emersa in modo drammatico e movimentato, quando il padre della ragazzina, appreso di quanto accaduto, è uscito da casa per andare a cercare il barista con propositi di vendetta. L’altra figlia, visto lo stato di alterazione del genitore, preoccupata che potesse accadere qualcosa di irreparabile, ha subito allertato il 113. La centrale operativa della polizia di Fermo ha subito trasferito la chiamata alla più vicina stazione dei carabinieri, affinché potessero intervenire tempestivamente. In effetti così è stato e il titolare del bar, seppur passando un brutto quarto d’ora, è riuscito a scampare all’ira del padre della ragazzina. A quel punto, una volta verificato il racconto dell’uomo, i carabinieri si sono recati nella scuola dove la presunta vittima della violenza studia. Nel frattempo però la ragazzina, era già stata raggiunta da una telefonata della sorella, che l’aveva messa al corrente di quanto stava accadendo. La minore, a quel punto, ha accusato un malore ed è svenuta. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, che, dopo le prime cure, hanno trasportato la studentessa al pronto soccorso di Fermo. Qui i medici le hanno riscontrato uno stato di shock, dovuto alla vicenda che si è trovata a vivere.

Il barista avrebbe dichiarato che la ragazzina era consenziente e che quindi non avrebbe usato alcun tipo di violenza nei suoi confronti. Se così fosse, avendo la presunta vittima già compiuto 16 anni, sarà difficile per gli inquirenti incriminare il titolare del bar. Secondo la legge, infatti, un uomo che consuma rapporti sessuali con una minorenne consenziente, di età superiore ai 16 anni, non è punibile. Ora sarà compito dei carabinieri stabilire se la ragazzina fosse d’accordo o sia stata in qualche modo costretta.