Muore in Erasmus, è giallo sulla fine di Giacomo Nicolai

Lo studente fermano di 24 anni trovato senza vita nel suo appartamento di Valencia con un coltello piantato nel petto

Giacomo Nicolai

Giacomo Nicolai

Fermo, 22 marzo 2017 - E’ mistero sulla morte di Giacomo Nicolai, lo studente universitario fermano di 24 anni, il cui corpo senza vita è stato trovato nell’appartamento di Valencia, in Spagna, dove si era trasferito per svolgere il programma Erasmus. A fare la macabra scoperta, domenica mattina, sono stati i suoi due coinquilini, che si sono trovati difronte ad uno scenario inquietante: il ragazzo giaceva nel suo letto con un coltello piantato nel petto. I due studenti hanno immediatamente allertato i soccorsi e sul posto sono intervenuti la polizia e i sanitari dell’emergenza medica valenziana. Purtroppo per il 24enne non c’è stato nulla da fare.

Gli amici, autori delle tragica scoperta, hanno avvisato anche i genitori, che sono immediatamente partiti per la Spagna, dove sono giunti l’altro ieri per il riconoscimento della salma. Ieri, invece, è stata effettuata l’autopsia sul corpo del ragazzo e gli inquirenti sono in attesa dei risultati per avere conferme su quelle che al momento sono solo ipotesi. Molte le domande a cui si sta cercando di dare una risposta razionale: il ragazzo si è autoinferto il colpo o qualcuno gli ha fatto del male? Nel primo caso, perché l’avrebbe fatto, visto che tutti lo conoscevano come un ragazzo modello e pieno di vita? Potrebbe aver avuto qualche brutto incontro nei giorni di permanenza in quella città a lui ancora sconosciuta? La polizia ha ascoltato a lungo i due coinquilini: entrambi hanno dichiarato che il 24enne, la notte precedente alla tragedia, era nella sua stanza da solo e che in casa non è entrato nessuno.

Sta di fatto che il magistrato inquirente non vuole lasciare nulla al caso e, dopo l’ispezione cadaverica effettuata a ridosso del decesso, ha disposto l’esame autoptico. Anche i familiari vogliono vederci chiaro e non credono all’ipotesi del suicidio, così come tutti quelli che conoscevano bene lo studente. Il ragazzo, dopo essersi laureato ad Ancona, si era trasferito all’università di Torino per la magistrale di ingegneria. Attualmente si trovava a Valencia per un periodo di studio all’estero legato al programma europeo di scambi culturali Erasmus.

Viveva insieme ad altri due studenti in un appartamento di via Calle Josè Maria de Haro, in un quartiere poco lontano dal porto della città e attraversato da una delle strade principali di Valencia. Il 24enne era molto conosciuto a Fermo e in tutto il Fermano, così come la sua famiglia. Il padre, Stefano, lavora presso la Cassa di Risparmio di Fermo, la madre, Erminia Fidanza, è avvocato. Lo studente aveva anche due sorelle più piccole. Era impegnato politicamente con Forza Italia giovani e aveva partecipato a lungo all’attività del partito. Sconcerto e incredulità tra parenti, amici e conoscenti, che lo descrivono come una persona solare, onesta e dedita allo studio.

AGGIORNAMENTO - L'esito dell'autopsia