Fermo, studente morto in Spagna. La madre non crede al suicidio

"Probabilmente chiederò di rifare l’autopsia in Italia"

Giacomo Nicolai (foto Ansa)

Giacomo Nicolai (foto Ansa)

Fermo, 23 marzo 2017 - "Probabilmente chiederò di rifare l’autopsia in Italia. Non sono convinta che mio figlio sia ucciso. Il magistrato inquirente, anche lei madre, mi ha sconsigliato di vedere il corpo, ma mi ha riferito che ci sono tre ferite inferte da un coltello con una lama di sette centimetri". Sono state queste le prime parole pronunciate da Erminia Fidanza, la madre di Giacomo Nicolai, lo studente universitario fermano di 24 anni, trovato morto a Valencia, in Spagna, con un coltello conficcato nel petto.

Posso capire che la prima pugnalata te la puoi dare da solo - aggiunge la donna - la secondo già mi pare difficile, ma la terza quasi impossibile. Non vorrei che le indagini siano state troppo sbrigative. Mio marito invece si è semplicemente limitato a prendere atto di ciò che ci è stato riferito dagli inquirenti spagnoli e a chiedere di non inseguire dietrologie. Ora la cosa più importante è riportare a casa Giacomo. Quello che chiediamo e di lasciarci consumare in pace il nostro dolore”.

La salma del giovane studente fermano arriverà in Italia domani, ma bisognerà vedere se sarà subito sdoganata, altrimenti il corpo sarà restituito alla famiglia la prossima settimana.