Il comitato Villaggi Marche contro tre Comuni. "No alla tassa di soggiorno"

Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio vogliono inserirla

ACCOGLIENZA L’ipotesi che vogliono scongiurare è far pagare un euro  al giorno  a ogni villeggiante, esonerando  dal conteggio i minori  di 14 anni: «Aggraverebbe  un andamento  che è già negativo»

ACCOGLIENZA L’ipotesi che vogliono scongiurare è far pagare un euro al giorno a ogni villeggiante, esonerando dal conteggio i minori di 14 anni: «Aggraverebbe un andamento che è già negativo»

Fermo, 11 gennaio 2018 - Il comitato  Villaggi Marche (che raccoglie per ora, i villaggi turistici del centro sud della regione) si scaglia senza mezzi termini contro la tassa di soggiorno che Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio vorrebbero reintrodurre nei bilanci di previsione.

Il Comitato paragona questo balzello alle conseguenze del terremoto e, per scongiurare tale preoccupante eventualità, mette in guardia gli amministratori delle tre principali località turistiche della provincia. L’ipotesi che i Villaggi Marche (che peraltro, appena costituitisi in Comitato, hanno già ottenuto un posto all’Osservatorio Regionale per il Turismo) vogliono scongiurare, prevede l’introduzione di un euro al giorno per ogni villeggiante, esonerando dal conteggio i minori di 14 anni

«L’odiosa tassa di soggiorno è stata meritoriamente eliminata nel secolo scorso per il suo effetto disincentivante sul turismo, oltre che per la sua complicata determinazione e costosa riscossione», scrivono gli operatori turistici. «Diversi Comuni – aggiungono – hanno provveduto ad eliminarla dopo averla reintrodotta, per i nefasti effetti sui flussi turistici. Inoltre, nella nostra area si sono verificati eventi tali da suggerire, semmai, non l’introduzione del nuovo balzello – suggeriscono –, ma un incentivo a chi arriva». Il Comitato Villaggi Marche analizza il tipo di turismo che c’è in provincia di Fermo «che è ben diverso da quello delle grandi città d’arte o dei centri con irresistibili attrazioni tali da far sopportare al turista di un certo reddito anche la tassa di soggiorno. Il nostro è da sempre il turismo della classe medio bassa, che si rivolge soprattutto ai campeggi per contenere i costi della vacanza e che ha a disposizione una scelta illimitata di centri vacanzieri fruibili a costi più contenuti».

Va tenuta in considerazione anche «la totale latitanza delle amministrazioni comunali sul piano degli investimenti, dell’adeguamento alle normative per la riqualificazione degli esercizi ricettivi: fattori – ritiene il Comitato – che dovrebbero spegnere sul nascere tali iniziative». Come se non bastasse, questa parte della regione si sta risollevando a fatica dalle conseguenze del sisma «che ha causato un vulnus dell’immagine turistica dei nostri Comuni per cui – conclude il Comitato – la tassa di soggiorno avrebbe l’effetto perverso di aggravare un andamento già di per sé negativo».