Terremoto, il bilancio dei danni ad Amandola e Montefortino

È venuto giù tutto: danni alla chiesa di San Francesco e al santuario dell’Ambro SPECIALE: FOTO E VIDEO - CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Terremoto, un edificio danneggiato ad Amandola (Foto Zeppilli)

Terremoto, un edificio danneggiato ad Amandola (Foto Zeppilli)

Fermo, 25 agosto 20156 - UN BOATO che riempie di paura, la potenza della terra che trema e la voglia disperata di scappare in strada e portare in salvo se stessi e le persone più care. E’ iniziata così, anche ad Amandola e Montefortino, l’angoscia del terremoto che ha emotivamente attanagliato i residenti e nello stesso tempo creato ingenti danni a strutture pubbliche, luoghi di culto e abitazioni private. A poche ore dalla prima scossa, Amandola si presenta come una città stremata, costretta a fare un bilancio pesante di danni e disagi: 22 pazienti dell’ospedale Vittorio Emanuele II e 20 ospiti della residenza sanitaria assistita da evacuare a seguito dei cedimenti interni ed esterni della struttura muraria del nosocomio.

E poi ancora: il crollo del campanile della Chiesa di San Francesco rimasta gravemente danneggiata anche all’interno ed un centro storico ferito nell’anima dove le vie sono invase da mattoni e calcinacci staccati dalla furia del terremoto che non ha risparmiato grossi cedimenti di mura esterne, che dipingono un paese sventrato della sua pacifica vivibilità violentata dalle scosse del terremoto avvenuto nel cuore della notte tra ieri e martedì.

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ALLA PRIMA scossa delle 3.36 è seguito il panico della gente che è scesa nei vicoli, abbandonando le proprie case, per aspettare il nuovo giorno in auto, pur di non rientrare nelle proprie abitazioni per timore di nuove repliche e cedimenti. Il panico ha invaso anche gli animi di chi opera e vive nella struttura dell’ospedale dove ha subito preso il via l’evacuazione dei pazienti, trasportati nella parte ambulatoriale – non danneggiata dal terremoto – in attesa di essere trasferiti. Un trasferimento iniziato all’alba di ieri mattina, quando i 42 pazienti, con negli occhi la paura ed il bisogno di aiuto, sono stati accolti all’ospedale civile «Murri» e all’Inrca di Fermo. Pesante il bilancio anche nel vicino Comune di Montefortino, dove 20 famiglie sono state fatte evacuare dalle proprie abitazioni, due anziani sono stati trasportati in ospedale per malori dati dallo spavento e dove è stata montata una tendopoli da cento posti letto per gli sfollati.

ALLA CONTA dei danni si aggiungono quelli creati nella Chiesa del Santuario della Madonna dell’Ambro, dove il sisma ha cusato lesioni agli affreschi ed ha aperto una lacerazione sulla volta, lasciando intatta, invece, la cappella della Madonna dell’Ambro. Una giornata difficile per tutti, quella di ieri: per la gente, per i volontari e per i sindaci di Amandola e Montefortino Adolfo Marinangeli e Domenico Ciaffaroni, che nei sopralluoghi sono stati accompagnati anche dal vice Prefetto di Fermo Sebastiano Cento e dal dirigente del Commissariato di polizia di Fermo Leo Sciamanna che hanno visionato personalmente l’entità dei danni su tutto il territorio dell’entroterra fermano. La paura che fin dalle prime ore dell’alba ha stretto il cuore della gente, con il passare delle ore è diventata coscienza di una difficoltà da affrontare, con il pensiero commosso rivolto alle tante vittime che questo terremoto ha portato via con sé.

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