Fermo, abusi e violenze sulla figlia e l’amichetta, a processo

A giudizio un 44enne di Porto San Giorgio, episodi emersi al termine di una delicatissima indagine

Una ragazza dopo le violenze (foto archivio)

Una ragazza dopo le violenze (foto archivio).

Fermo, 7 ottobre 2017 - Lei impossibilitata a fuggire da quella casa-prigione diventata il luogo degli orrori, l’altra spaventata dalle minacce: entrambe chiuse in loro stesse con il terrore di proferire parola di quelle violenze subite dal padre, l’una, e dal genitore di quella sua amica, l’altra. Due angoscianti esperienze e terribili sensazioni accomunate dallo stesso aguzzino e dalla stessa tenera età: 13 anni. Tutta la brutalità dei fatti è emersa con fatica e con una delicatissima indagine della polizia giudiziaria sezione persone deboli, guidata dal commissario Antonietta Lamanna. Un’indagine durata mesi e mesi, fino ad arrivare alla richiesta di processo di G.L., un 44enne di Porto San Giorgio, accusato di violenza sessuale sulla figlia e su un’amica della figlia.

Tutto inizia alla fine del 2014 quando G.L., da padre, diventa padrone. Padrone del corpo di una 13enne che viene violata nell’intimità sessuale e della sua anima. Sono violenze pesanti che lei tiene dentro, fino a quando, distrutta ed esasperata, decide di raccontare tutto. L’indagine finisce subito in mano della polizia giudiziaria sezione persone deboli: è troppo inquietante per essere affrontata a cuor leggero. La ragazzina viene sentita anche con l’ausilio di una psicologa specializzata e conferma la sua agghiacciante esperienza delle violenze sessuali subite dal padre e di quegli orrendi giorni vissuti in quella casa divenuta per lei un inferno. A quel punto anche una coetanea della 13enne trova il coraggio di parlare e racconta di aver vissuto lo stesso incubo nella stessa casa.

Un incubo che si era materializzato il giorno del compleanno della sua mica del cuore, quando era andata in bagno ed era stata raggiunta da G.L., che aveva abusato sessualmente di lei, per poi intimarle di non raccontare nulla, aggiungendo una lunga lista di minacce nel caso avesse parlato. La ragazzina, terrorizzata, non fa parola di quanto accaduto, ma trova il coraggio di raccontare tutto, quando la sua amica del cuore confessa di aver subito lo stesso tipo di violenza dalla stessa persona: il padre.

Ieri davanti al gup del tribunale di Fermo è comparso il 44enne di Porto San Giorgio, difeso dall’avvocato Massimo Iacopini, insieme a loro gli avvocati Igor Giostra e Laura Dumi, legali delle famiglie delle vittime, che si sono costituite parte civile. Al termine dell’udienza il giudice ha deciso di rinviare a giudizio l’uomo che sarà processato per minacce e violenza sessuali su minori, con l’aggravante, in un caso, del grado di parentela.